Credit Suisse, Thiam si sente vittima del pregiudizio

Tidjan Thiam si sente vittima di pregiudizi xenofobi. L’ormai ex ceo di Credit Suisse, costretto a dimettersi nei giorni scorsi dopo lo scandalo dei pedinamenti ai top manager, ieri, alla presentazione dei conti a Zurigo, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa: “Io sono quello che sono e non posso cambiare chi sono”, sono le dichiarazioni del banchiere franco ivoriano riportate dal Financial Times, “Ho sempre pensato che essere contro a qualcuno per chi è, sia l’essenza dell’ingiustizia”. Le dichiarazioni di Thiam, scrive sempre il Ft, arrivano alcuni giorni dopo che l’ormai ex ceo ha perso la battaglia in cda con Urs Rohner, il presidente del consiglio d’amministrazione. Rohner, tuttavia, ha detto che il cda ha dovuto abbandonare Thiam per proteggere la reputazione della banca e rigettato le accuse di xenofobia.

Thiam se ne va dall’istituto dopo circa quattro anni e mezzo. Nel suo intervento ha rivendicato gli ultimi risultati di bilancio, effettivamente buoni: la divisione international dell’istituto elvetico, infatti, ha chiuso il 2019 con un utile pre-tasse in progresso del 25% nel confronto annuo, a quota 2,1 miliardi di franchi svizzeri (1,97 miliardi di euro). Bene anche la dinamica dei ricavi netti, saliti del 9% sul 2018. “La nostra performance nel 2019, il primo anno pieno dopo la ristrutturazione, ci mostra quanto la banca sia cambiata”.

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