Il settore bancario continua a tremare. Dopo le recenti dichiarazioni sui prossimi tagli di Unicredit e Ubi Banca ora la palla passa al colosso britannico Hsbc presente in ben 64 paesi, e i numeri lievitano.
Se i 6.000 esuberi di Unicredit ci hanno lasciati sbigottiti e i 2.000 di Ubi Banca non stanno facendo dormire serenamente tante famiglie, infatti, a confronto con questi numeri i 35.000 posti di lavoro che verranno tagliati nei prossimi tre anni da Hsbc sono un vero terremoto.
Hsbc taglia 35.000 posti di lavoro pari al 15% dell’organico
Un taglio quello di Hsbc pari al 15% dell’organico che porterà il totale del personale da 235.00 unità a 200.000. Alla base di questa drastica scelta il crollo del 33% dei profitti annuali nel corso del 2019.
L’amministratore delegato ad interim di Hsbc, Noel Quinn, ha confermato che la banca farà grossi tagli alla sua forza lavoro come parte del suo radicale piano di revisione che punta a ridurre i costi di 4,5 miliardi di sterline entro il 2022.
“Mentre perseguiamo il nostro piano per offrire maggiore valore ai nostri clienti e azionisti, continueremo a cercare di far crescere le parti del business in cui siamo più forti. Tuttavia, dato il mutato contesto economico, dobbiamo anche agire con decisione per rimodellare aree di persistente sotto-performance, in particolare nel settore bancario globale e dei mercati in Europa e negli Stati Uniti. Miriamo anche a semplificare il Gruppo per accelerare il ritmo del cambiamento e ridurre le dimensioni della sua base di costo. Ciò dovrebbe creare un Gruppo più snello, più semplice e più competitivo che sia in una posizione migliore per offrire rendimenti più elevati agli investitori” ha dichiarato Quinn.
Banche: tagli del personale in vista per Hsbc, colpa anche del coronavirus
In questo scenario non certo roseo si inserisce di prepotenza l’epidemia di coronavirus in atto.
Come riportato da New York Time, Quinn ha affermato: “A seconda di come si sviluppa la situazione, esiste la possibilità che qualsiasi rallentamento economico associato abbia un impatto sulle perdite attese sul credito a Hong Kong e nella Cina continentale”.