Da studente a consulente in 10 mosse

Il passaggio da vita scolastica a vita lavorativa non è mai semplice e mettere da parte lezioni ed esami per entrare nel mondo del lavoro può risultare stressante. La stessa cosa può accadere a chi vuole diventare consulente finanziario ma si sente spaventato all’idea di dover modificare radicalmente la propria routine, i propri ritmi e le proprie abitudini ed è inevitabile che sorgano mille dubbi su ciò che avverrà dopo la laurea.

A questo proposito riportiamo alcuni consigli forniti da Hays Response, la divisione di Hays dedicata ai profili più junior, per i giovani che si apprestano a diventare professionisti.

1.Accettare il cambiamento 

Il primo passo è sicuramente accettare che molti aspetti della propria vita cambieranno. In primis gli orari: uscire di casa presto al mattino e rientrare la sera, magari dovendo spendere diverso tempo sui mezzi pubblici. Non potersi più concedere party infrasettimanali o quantomeno non abitualmente. Dover affrontare il rientro nella propria città se durante l’università si era fuorisede o addirittura doversi trasferire apposta per inseguire un’opportunità professionale. Tutti questi aspetti possono generare stress, ma vanno vissuti come un momento di crescita personale e non percepiti negativamente

2. Mantenere la mente aperta

Prima di entrare nel mondo del lavoro, ci si domanda spesso come sia realmente. Nel corso degli anni ci si costruisce una propria idea di realtà aziendale, dialogando con amici, parenti e insegnanti sulla base delle loro esperienze. È importante però, una volta ottenuto il primo impiego, mantenere la mente aperta e non lasciarsi condizionare dai propri preconcetti, positivi o negativi che siano.

3.Essere pazienti e perseveranti

Se si è alle prese con il primo “vero” lavoro, probabilmente le proprie responsabilità saranno limitate, almeno all’inizio. Questa situazione non sarà eterna per cui è importante esserne consapevoli e non lasciarsi scoraggiare. Con il passare del tempo, infatti, arriveranno maggiori responsabilità e compiti più stimolanti. Fondamentale, quindi, essere pazienti, restare motivati e perseverare.

4.Non sentirsi intimiditi

Durante il periodo di studi, probabilmente le uniche persone più senior con cui si ha a che fare sono i propri docenti. Una volta entrati nel mondo del lavoro, invece, è facile avere a che fare con molto figure più esperte che, spesso, occupano posizioni a cui si aspira. Ciò non deve intimidire, anzi è un’opportunità di crescita e apprendimento. Inoltre, non bisogna mai dimenticare che anche i professionisti più qualificati si sono trovati in ruoli junior all’inizio della loro carriera.

5.Imparare ad apprendere velocemente

Nel mondo del lavoro ci si aspetta che le persone familiarizzino relativamente in fretta con il loro nuovo ruolo. Ovviamente i colleghi più senior a cui si viene affiancati dovrebbero aiutare in questo passaggio, ma è comunque bene impegnarsi personalmente e proattivamente nell’apprendimento e nell’acquisizione delle skill necessarie. Automotivazione, tenacia, gestione del tempo, capacità di lavorare sotto pressione, crescita personale e capacità di comunicazione sono tutte abilità che si acquisiscono durante il periodo universitario e che possono essere applicate nella transizione verso il primo impiego. In ogni caso, occorrono dai tre ai sei mesi per sentirsi veramente confident nel proprio ruolo, per cui è bene non caricarsi di troppe pressioni.

6.Fare domande ed esporre le proprie idee

Anche se si è raggiunto un elevato livello di conoscenza durante il proprio percorso di studi, quando si inizia a lavorare si comprende subito che c’è ancora molto da imparare. Tuttavia non bisogna lasciarsi scoraggiare, perché generalmente i datori di lavoro apprezzano i giovani neolaureati proprio per la loro curiosità, voglia di imparare e freschezza di prospettive. Pertanto, è sempre positivo fare domande e condividere con capi e colleghi le proprie idee.

7.Perfezionare la propria “etichetta” comunicativa

Sembra scontato, ma una volta dismessi i panni dello studente e assunti quelli del professionista è bene familiarizzare con l’etichetta delle comunicazioni via telefono e via email: presentarsi in modo adeguato se è la prima volta che ci si interfaccia con qualcuno e rispondere in modo professionale e tempestivo alle richieste dei diversi stakeholder è essenziale.

8.Prepararsi a essere circondati da tante persone diverse

Durante il periodo universitario ci si abitua ad avere a che fare con altri studenti più o meno coetanei, con esigenze e prospettive simili alla propria. In ambito professionale, invece, si entra in contatto con persone molto diverse, ma questo non deve spaventare: presto ci si renderà conto di avere molto più in comune con i propri colleghi di quanto si pensi e si potranno stringere amicizie con persone anche molto più grandi. Inoltre, bisogna tenere presente che le relazioni che si stringono all’inizio della propria carriera possono rivelarsi fondamentali per costruire il proprio percorso professionale, pertanto è bene non partire prevenuti verso le nuove conoscenze.

9.Accettare di avere meno tempo libero

Con il primo impiego, a un aumento della disponibilità economica corrisponderà sicuramente una diminuzione del tempo libero. Questa può rappresentare un’ottima occasione per imparare a pianificare meglio i momenti al di fuori dal lavoro. Inizialmente si avrà la sensazione di passare tutto il proprio tempo lavorando, ma presto ci si renderà conto di quante attività si riescono a fare dopo l’orario lavorativo.

10.Adottare abitudini sane

Quando si inizia a lavorare, spesso, si tendono a prendere delle abitudini poco sane a causa dello stress e dei nuovi ritmi, come ad esempio tralasciare lo sport e consumare cibi pronti. O magari si fatica ad abbandonare abitudini prese durante l’università come andare a letto tardi. È bene, quindi, impostare da subito uno stile di vita salutare, cercando di dedicare la giusta attenzione a sé stessi, mangiando sano, facendo esercizio fisico, riposando il giusto e rilassandosi. Questo aiuterà a mantenere il giusto equilibrio tra vita lavorativa e vita privata: con meno stress e più motivazione, sarà più facile dare il meglio di sé in ufficio.

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