Consulenti, radiato un professionista “casa e chiesa”

Tra le delibere di febbraio emanate dall’Ocf (Consulenti, a febbraio crescono i radiati), ci ha colpito una storia in particolare che vi vogliamo raccontare.

Il 21 gennaio 2020 è arrivata la delibera dell’Ocf: “Il Sig. Aldo Stucco, nato a Torino (TO) il 2 dicembre 1952, è radiato dall’Albo unico dei consulenti finanziari”.

Ma facciamo un passo indietro.

Siamo nel gennaio 2018 quando il quotidiano emiliano Il Resto del Carlino racconta la storia del consulente residente a Cesena che da qualche settimana era sparito dalla circolazione. Secondo il quotidiano domenica 21 gennaio avrebbe prestato servizio come di consueto nella chiesa parrocchiale di San Mauro in Valle dove il vescovo Douglas Regattieri aveva impartito la cresima a un gruppo di bambini e poi sarebbe scomparso nel nulla. L’articolo continua raccontando che l’attività religiosa era molto molto importante per Stucco, tanto che durante la messa domenicale era solito affiancare il don facendo le letture e la distribuzione dell’eucarestia. Il 22 gennaio 2018 però, il consulente finanziario 65enne ormai prossimo alla pensione, si sarebbe allontanato dalla città facendo perdere le sue tracce e lasciando così i clienti con un pugno di mosche, clienti che gli avrebbero affidato ingenti cifre, anche centinaia di migliaia di euro, stando a quanto riportato dal quotidiano emiliano.

Secondo la delibera sopracitata, Aldo Stucco non si è avvalso della facoltà di presentare deduzioni scritte, né
ha chiesto di poter essere sentito personalmente e ha invece espresso le proprie considerazioni conclusive
nel senso di ritenere accertate le contestate violazioni:

  • acquisito, anche mediante distrazione, la disponibilità di somme di pertinenza dei clienti o di potenziali clienti;
  • comunicato a clienti o a potenziali clienti informazioni e rendicontazioni non rispondenti al vero;
  • omesso la trasmissione di operazioni di investimento, simulando le medesime operazioni di investimento, in seguito, rivelatesi inesistenti;
  •  perfezionato operazioni non autorizzate dalla clientela;
  • contraffatto la firma dei clienti su modulistica contrattuale o altra documentazione relativa a operazioni dai medesimi poste in essere;
  • aver percepito mezzi di pagamento con caratteristiche difformi da quelle prescritte.

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