Coronavirus, Credem punta sulla qualità degli attivi

La diversificazione dei business, la capacità di attivare sinergie tra gli stessi, la tecnologia, la qualità del credito e soprattutto quella delle nostre persone sono le “armi” con cui affronteremo questo momento difficile e staremo vicini a tutti i nostri clienti.

Queste le parole di Francesco Reggiani, direttore commerciale di Credem Banca, in un post Linkedin.

In questo periodo molto delicato caratterizzato dall’emergenza Coronavirus e dalle conseguenti difficoltà economiche Credem decide di tirare fuori gli artigli.

Come si legge su un articolo del Sole 24 Ore, la banca emiliana decide da un alto di diversificare il proprio business ampliando i propri servizi a pmi e clientela retail e dall’altro di mantenere alta l’attenzione sulla qualità degli attivi.

La società infatti ha deciso di offrire soluzioni tecnologiche a sostegno delle imprese (soprattutto di piccole dimensioni) come la fattura elettronica o l’archiviazione telematica. Attività che si pongono in sinergia con la  cosiddetta strategia del’ “open banking”, ovvero la realizzazione, da parte di Credem, di un’architettura informatica che, attraverso protocolli standard, è capace di “interagire”, comprando soluzioni sul mercato, con le tecnologie di terzi. In questo modo l’istituto ha un doppio vantaggio: incassa la commissione, offrendo un servizio in più, e non è costretto ad ulteriori investimenti.

L’articolo prosegue con la decisione di Credem di focalizzarsi sulla qualità degli attivi.  Alla fine del 2019, l’istituto ha stimato un rapporto tra i crediti deteriorati lordi e gli impieghi lordi al 3,76%, una percentuale inferiore rispetto quella del sistema bancario italiano (7,33% al 30/9/2019). Inoltre il flusso netto dei crediti problematici lordi è in negativo in ogni trimestre da oltre tre anni. Infine il costo del credito (senza considerare la componente titoli) resta in linea con il 2018 a 24 punti base. Da questi numeri emerge una situazione positiva riguardo all’asset quality. Tuttavia l’attuale situazione induce ad ipotizzare un possibile impatto sulla qualità degli asset.

Credem però non si abbatte. All’interno del gruppo esiste infatti una task force che monitora settori e mercati anche per verificare il merito di credito della clientela e periodicamente vengono effettuati stress test sul portafoglio crediti. L’istituto emiliano ricorda il suo posizionamento su aziende e clienti retail di qualità. Fattori che rendono Credem, sul fronte dell’asset quality, più resiliente rispetto al sistema.

 

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!