Banche e rinuncia ai bonus, Sileoni attacca Mustier

La Fabi chiede spiegazioni a Jean Pierre Mustier, ceo di Unicredit, in merito alla questione dei bonus anti-virus. Nella giornata di ieri – dopo la scelta del top management di Intesa Sanpaolo che aveva deciso di rinunciare a 6 milioni di bonus – anche i vertici di Unicredit hanno annunciato di voler di rinunciare all’intero bonus previsto per l’anno 2020, per destinarlo a Unicredit Foundation e quindi alle iniziative nella lotta al Covid-19. La cosa non deve avere convinto appieno il segretario della Fabi, Lando Maria Sileoni, che in mattinata ha divulgato una nota stampa per chiedere maggiore chiarezza ai manager di Piazza Gae Aulenti in merito alle somme destinate in beneficenza.

“Non cerco polemiche in un momento così difficile per tutti, ma soltanto chiarezza e trasparenza”, scrive Sileoni nella nota, “Vorrei che Jean Pierre Mustier chiarisca bene la storia della rinuncia ai premi in denaro 2020 da parte del top management della banca. Ieri, insieme a tutto il vertice di Unicredit, Mustier ha annunciato di voler devolvere i premi in denaro di quest’anno a iniziative sociali. Bene, molto bene. Ma chiedo: si tratta di un sacrificio fittizio o reale? I premi, che Mustier promette di devolvere a Unicredit Foundation, al momento non esistono. Ci corregga se sbagliamo. Infatti, quei premi dovrebbero esser pagati l’anno prossimo e si calcoleranno sui risultati raggiunti quest’anno, che, tuttavia – purtroppo, aggiungo – con ogni probabilità saranno sotto le attese per tutto il settore. Quindi, se il gruppo verosimilmente non centrerà gli obiettivi, non ci saranno premi da distribuire e non sarà possibile rinunciare proprio a nulla, con la evidente conseguenza che la somma destinata a iniziative sociali potrebbe essere pari a zero euro. Ci vuol chiarire questo aspetto, per favore? La beneficienza è un grande gesto di generosità che va sempre valorizzato e apprezzato: ci può dire per cortesia se il gruppo bancario da lei guidato intende donare “denaro fresco” per la Protezione civile come, ad esempio, stiamo facendo noi della Fabi? Non vogliamo essere polemici, ci sembra di aver capito che, lei, Mustier si sia limitato a firmare una cambiale o un cosiddetto “pagherò”, una promessa futura piuttosto che un concreto e immediato impegno. La prego, sia più chiaro, nell’interesse di tutti: del gruppo che lei rappresenta, delle lavoratrici e dei lavoratori bancari che stanno in trincea e in prima linea, e anche di tutti – ripeto tutti – gli altri istituti di credito italiani che, sul tema della beneficenza, sono stati estremamente concreti, trasparenti e chiari. Intanto, come lei sicuramente saprà, le trattative sul piamo industriale di Unicredit stanno andando avanti con il massimo senso di responsabilità di tutto il fronte sindacale».

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