Luigi Conte, il presidio e la disciplina

Consulenti, diario della quarantena. Una rubrica che racconta la vita e le emozioni dei protagonisti italiani del mondo dell’advisory ai tempi del Coronavirus. Senza formalità, come una pagina bianca su cui scrivere.

Luigi Conte è l’attuale vicepresidente vicario di Anasf e, dopo le ultime elezioni, è anche il candidato numero alla successione di Maurizio Bufi alla carica di presidente, in attesa che possa celebrarsi il Congresso a giugno dopo il rinvio dalla data iniziale di marzo. 

“Sto lavorando tanto”, racconta a Bluerating Luigi Conte, “sto uscendo nei limiti del consentito e mi sposto tra i vari uffici. Per ovvi motivi, cerco di non incontrare nessuno, ma presidio l’attività e la professione agli stessi livelli di prima. In un momento come questo, presidio e disciplina sono ingredienti fondamentali. Quello che accade deve essere visto come una sorta di sfida che stiamo affrontando tutti insieme. Io, con i clienti, cerco sempre di lanciare un messaggio di fiducia. Anche perché in oltre 20 anni di esperienza nel settore,ne ho viste tutti i colori, ma si è sempre trovata una soluzione. E ho imparato che ogni crisi è diversa dalle altre, ma ognuna ha caratteristiche che ti portano alla mente quelle precedenti”.

Il contatto umano, vera linfa del lavoro di consulente finanziario, viene impedito a causa del virus. Però il vicepresidente vicari​o di Anasf rimane costruttivo: “Usiamo molto videoconferenze e telefonate, in questo modo ho parlato e incontrato, seppur digitalmente, tanti clienti e colleghi. Abbiamo avuto il piacere di intrattenerci guardandoci negli occhi, ma questo già capitava. La professione negli ultimi anni è cambiata e con i nuovi mezzi ti consente di presidiare le aree geografiche più disparate, ampliando in questo modo il raggio d’azione del consulente”.

La crisi, secondo Conte, aiuterà anche a riscoprire cose dimenticate: “Io credo che ci aiuterà a riscoprire gli affetti familiari, a preoccuparci di più del prossimo e del suo stato di salute. Tutti valori che si erano un po’ persi nell’ipercinesi delle nostre vite moderne. Noi tutti ci auguriamo di uscire da questa emergenza con uno spirito nuovo”.

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