Giuliana Rapetta, tra post-it, rituali e un foglio A4

Consulenti, diario della quarantena. Una rubrica che racconta la vita e le emozioni dei protagonisti italiani del mondo dell’advisory ai tempi del Coronavirus. Senza formalità, come una pagina bianca su cui scrivere.

Dirigente Anasf, formatrice, private banker. Sono tanti i ruoli impegnativi che ha saputo gestire Giuliana Rapetta. Poi, all’improvviso, arriva una nuova prova, che coinvolge tutti. L’Italia e buona parte del mondo sono chiusi in casa a lottare silenziosamente. Una battaglia fatta di grandi vuoti da colmare, i cui echi di malinconia risuonano ovattati lungo le strade delle nostre città.

Decidiamo di contattarla per farci raccontare questo momento visto con gli occhi di chi le sfide è abituata ad affrontarla a testa alta.

“Ed un giorno arriva il WhatsApp che non ti aspetti: “….Ti va di scrivermi due righe su come lo stai vivendo tu?…Come se fosse una pagina di diario…”

Visto che nella mia infanzia sono passata da voler essere avvocato penalista a sognare di scrivere poesie come non approfittarne?

E così eccomi qui a condividere con voi la mia 31 giornata di “lavoro agile” da consulente finanziario.

Come è iniziata? Simile, in apparenza, ad altre mattine: un bacio sulla guancia, il coniuge (ogni volta che lo chiamo così sorrido pensando a mia nipote: “ma zia! zio di nome non fa coniuge!”) che mi sussurra la colazione è pronta ed io assonnata che mi trascino in cucina.

E lì sulla porta a vetri mi accolgono i nostri post-it, apparsi circa 1 mese fa, #noinonmolliamo #tuttoandràbene, #organizzataperesserci, #costruireoggiperdomani, e penso anche oggi all’energia con la quale li abbiamo scritti, credendoci, sorridendo e che, seppure in apparenza, sono solo dei foglietti gialli, ed anche un po’ precari, ci danno il via quotidiano.

Prima di aprire il computer mi dedico al mio nuovo rituale, quale? Qualcosa di rosso. Perché? Perché è indossando qualcosa di rosso che si saluta il vecchio anno e si brinda al nuovo, perché già nell’antichità era simbolo di passione, energia e fortuna, quindi quale migliore auspicio per il futuro? Così rossetto rigorosamente rosso (lo so che non mi dona) eletto a simbolo della prova di forza tra me e questo 2020 che è stato erroneamente istallato con un virus, e poi il mio braccialetto rosso che reca la scritta “da oggi il meglio deve ancora arrivare”. Pronta per cominciare!

Recupero il mio foglio A4 dove campeggia “TO – DO”. Riprendo da dove ho lasciato ieri sera e penso chi l’ha detto che a casa si lavora di meno? Il tempo trascorre nell’ informarsi, formarsi, riunioni via web, e soprattutto nello stare vicino ai miei clienti che come me si sono adattati a contatti virtuali. Ho tutti gli strumenti per operare a distanza, per prendermi cura dei loro progetti di vita, della loro salute patrimoniale e finanziaria, ma farlo senza stretta di mano ed abbraccio rappresenta la prima difficoltà che ho dovuto superare, la mia prossemica si è sempre espressa tra la distanza intima e personale.

Ed eccomi con gli auricolari a dare loro il mio gioviale buongiorno, a far emergere le emozioni costruendo positività, a rimarcare che è più produttivo occuparsi che pre-occuparsi, a raccontare che la legge di Pareto ha la sua valenza nei mercati finanziari oggi più che mai poiché il raggiungimento degli obiettivi dipende per il 20% da ciò che ti accade e dall’ 80% da come reagisci a ciò che ti accade. Sarà che l’imprenditore, ed un consulente finanziario lo è, è un ottimista di natura (non ricordo più dove l’ho letto) ma le telefonate si concludono con sorrisi e con risate. Nel disagio della quarantena ci si prende gioco dell’abbigliamento tenuto in casa (tuta sì, ma nera che ha il suo perché), della difficoltà di rendersi presentabili per le video chiamate con barbieri e parrucchieri chiusi, della convivenza forzata (consorte a casa 1 percezione 4) ed altro ancora, perché è un “piacere sentirti”. E così ti vengono raccontate cose personali che non conoscevi.

Essere vicina a distanza può sembrare poco ma un detto recita “se aggiungi poco al poco ma fai questo sovente il poco diventerà molto”.

Intanto le ore trascorrono e, mentre con allegria ripenso alla definizione che ha coniato il coniuge per me “patrimonio del nun-esco”, scrivo sul mio A4 inviare foto con acronimo corona virus. Quale? Quello che assieme Cristina, la mia giovane team partner, abbiamo declinato in Concentrandoci sui nostri Obiettivi di Risparmio Ognuno di Noi Avrà Valore Investendo in modo Razionale Uniamoci e restiamo Sereni.

Si è fatto tardi! Devo preparare la palestra tra poco inizia la mia lezione via Skype.

Ed è una giornata così piena che non mi dà il tempo di riflettere sul fatto che mi mancano i famigliari, l’ambiente dell’ufficio ed anche il guidare. L’aria aperta ed il sole? Meno per fortuna posso goderne dai balconi”.

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