Consulenti, ecco come si farà ad avere le carte in regola

Nuovi requisiti di onorabilità e ipotesi impeditive per l’iscrizione all’Albo Unico, istituzione di un periodo di praticantato per l’acquisizione della necessaria esperienza professionale. Sono alcuni dei pilastri su cui poggia il nuovo decreto ministeriale che dovrà uniformare le regole del gioco per i consulenti abilitati all’offerta fuori sede, i consulenti finanziari autonomi e le società di consulenza finanziaria iscritti nelle tre distinte sezioni presso l’Albo Unico dei consulenti finanziari.

Consultazione al ministero
Dopo aver preparato una bozza, il ministero dell’Economia e delle Finanze ha indetto una consultazione, a cui hanno partecipato le più importanti associazioni del settore, che si è conclusa nei mesi scorsi. Dall’esito, pubblicato sul portale del Mef, emergono le varie posizioni dei big del settore che, nel generale apprezzamento per l’iniziativa del ministero, hanno rivelato varie sfumature che BLUERATING ha esaminato una per una. Il nuovo decreto sancisce che i nuovi iscritti all’Albo, per ottenere il via libera, debbano prima aver maturato la necessaria esperienza attraverso tirocini formativi. Tale esperienza deve essere acquisita con attività di praticantato svolta “presso consulenti finanziari autonomi e/o società di consulenza finanziaria iscritte nella relativa sezione dell’Albo, ovvero presso i soggetti abilitati come individuati dal Tuf”.

Le parti in causa
In tal senso Anasf, l’associazione rappresentativa dei professionisti che svolgono l’attività di offerta fuori sede e di consulenza finanziaria, ha formulato una proposta di modifica. Per l’associazione guidata da Maurizio Bufi (prossimo a lasciare il timone a Luigi Conte), sarebbe infatti utile “consentire al consulente finanziario abilitato di conseguire il predetto requisito anche attraverso il riconoscimento dei tirocini universitari svolti anteriormente all’inizio dell’attività. Si tratterebbe pertanto di riconoscere la validità, ai fini del conseguimento dei dodici mesi di esperienza richiesti dall’articolo 80 del Regolamento Intermediari, dei mesi già svolti dall’aspirante consulente finanziario nel corso di tirocini curriculari effettuati in ambito universitario e consistenti in una forma di avviamento alla professione presso un consulente finanziario iscritto all’Albo”. Elio Conti Nibali, ex presidente di Anasf e tra gli esponenti più autorevoli del mondo della consulenza finanziaria, nel suo contributo inviato al Mef ha suggerito l’opportunità di introdurre il praticantato per i consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, “per motivi però che vanno anche oltre la questione del requisito dell’esperienza professionale”. Secondo Conti Nibali, infatti, questo agevolerebbe il processo di ricambio generazionale in una categoria professionale dove i giovani non riescono a entrare: “La previsione del praticantato, da regolamentare con modalità simili a quelle che il Dm in consultazione prevede per i consulenti autonomi, potrebbe aiutare a invertire la tendenza negativa rispetto al ricambio generazionale, favorendo di nuovo l’accesso alla professione per i giovani”. In base a quanto stabilito dal decreto ministeriale, inoltre, l’Organismo per la tenuta dell’Albo dei consulenti finanziari dovrà indire delle prove valutative per permettere ai professionisti di iscriversi regolarmente.

Eccezioni per i bancari
La normativa allo studio prevede tuttavia l’esonero per i quadri direttivi di terzo e quarto livello di banca ovvero a chi è preposto a una dipendenza o a un’altra unità operativa, o comunque responsabile della stessa, di impresa di investimento o di società di gestione del risparmio che siano addetti a uno dei servizi e attività di investimento previsti dal Tuf. Proprio su questo punto è intervenuta Assoreti, l’associazione delle banche e delle imprese di investimento che, per fugare ogni dubbio interpretativo, ha proposto di riformulare la normativa in modo che sia chiara e inequivocabile l’esenzione dalla prova valutativa per determinate figure aziendali indipendentemente dal fatto che queste abbiano operato presso una banca o un’impresa d’investimento o una società di gestione del risparmio, potendo fra l’altro anche sommarsi fra loro i periodi di esperienza svolti presso intermediari diversi. Ascofind, l’associazione che rappresenta le società di consulenza finanziaria iscritte all’Albo unico dei consulenti finanziari, vorrebbe che la nuova normativa, al fine di accertare le specifiche conoscenze adeguate alla prestazione delle diverse tipologie di consulenza finanziaria, possa prevedere una prova valutativa distinta per i candidati consulenti finanziari autonomi rispetto a quella prevista per i consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede. Infine, il nuovo regolamento prevede di interdire l’iscrizione all’Albo a chiunque si trovi, “all’atto della presentazione dell’istanza di iscrizione, in stato di interdizione temporanea dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, ovvero di interdizione temporanea o permanente dallo svolgimento di funzioni di amministrazione, direzione e controllo ai sensi del Tub e del Tuf”. Questo passaggio, secondo Anasf, dovrebbe essere modificato e integrato per distinguere, nella disciplina relativa ai requisiti di iscrizione all’Albo e del relativo mantenimento, tra gli stati di interdizione temporanea e quelli di interdizione permanente.

Questione di etica
Nei resoconti della consultazione, si segnalano anche i contributi di Federpromm, la Federazione Intercategoriale consulenti finanziari, operatori dei mercati finanziari, creditizi e assicurativi, che ha voluto porre l’accento riguardo i requisiti di professionalità da accertare. Secondo Federpromm, infatti, il consulente deve saper mettere in atto un’adeguata pianificazione strategica e deve avere l’abilità a produrre relazioni appropriate nella situazione di lavoro. Senza trascurare i valori etici, ovvero la capacità di mettere in atto e sviluppare con consapevolezza comportamenti coerenti con i sani principi della professione cercando di attenuare e gestire eventuali conflitti di interesse con la potenziale clientela.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!