Banca Generali, i bonus ai consulenti

Provvigioni di vendita, di gestione e di mantenimento, provvigioni ricorrenti e provvigioni di consulenza. Sono queste le voci di cui si compone principalmente la remunerazione dei consulenti di Banca Generali, secondo quanto esposto dalla  società, nella sua ultima relazione sulle politiche retributive presentata all’assemblea di bilancio.

Nello specifico, le provvigioni di vendita derivano dal fatto che la banca riconosce al consulente finanziario quota parte delle commissioni pagate dal cliente all’atto della sottoscrizione di prodotti. “Tali commissioni”, specifica la relazione sulle politiche retributive di Banca Generali,  “sono differenti in ragione delle varie tipologie di prodotto e modulabili in ragione dell’importo versato e/o del patrimonio del cliente. Di queste commissioni normalmente viene retrocessa una percentuale al consulente finanziario, che può variare in funzione del livello professionale ricoperto”.

Poi ci sono  le provvigioni di gestione e mantenimento. La banca riconosce  infatti al consulente finanziario su base mensile una provvigione per remunerare il servizio di consulenza e assistenza che presta al cliente nel corso del rapporto, commisurata al valore degli investimenti della clientela, differenziata sia per ruolo del consulente stesso che per tipologia di prodotto.

Le provvigioni ricorrenti: sono simili alle provvigioni di vendita, ma riferite specificamente alle commissioni di gestione pagate dai clienti sulle gestioni di portafogli.

Completano il quadro le provvigioni di consulenza: sono simili alle precedenti, ma riferite specificamente prestazione del servizio di consulenza specifica a pagamento.

La relazione di Banca Generali specifica anche che esiste anche per i consulenti una retribuzione variabile, cioè degli incentivi legati a obiettivi individuali prestabiliti. Tali compensi sono però subordinati al superamento di due risultati da parte della banca:

  • Un Total Capital Ratio di almeno il 13%
  • Liquidity Coverage Ratio di oltre il 130%

Tali compensi sono inoltre legati a determinati requisiti di correttezza e professionalità nei confronti dei clienti. Sono dunque previste clausole di malus, cioè di mancato pagamento dei bonus se il consulente non rispetta questi requisiti di tipo etico. La retribuzione variabile di breve termine è legata (come già sottolineato) a un sistema di obiettivi e risultati (Balanced Score- cards -BSC), che è “finalizzato al raggiungimento dei risultati economici e finanziari indicati dal budget “

I consulenti e private banker possono inoltre beneficiare di bonus di fidelizzazione pluriennali che sono  suddivisi principalmente in due categorie:

 

  • i bonus differiti di fidelizzazione, per effetto dei quali un importo predeterminato viene investito in una polizza di capitalizzazione e può essere erogato dopo 5 o 7 anni dalla data di ingresso e a condizione che, alla data di liquidazione, il consulente finanziario abbia mantenuto il suo rapporto professionale con il gruppo bancario e abbia raggiunto.

 

  • Un Programma Quadro di Fidelizzazione a favore dei consulenti finanziari a condizione che abbiano determinati requisiti minimi di anzianità aziendale e raggiungano annualmente dei risultati legati alla produttività. Il Programma Quadro di Fidelizzazione consente la maturazione di un premio quantificato di anno in anno, che potrà essere erogato solo alla scadenza del Programma Quadro stesso.

Tra i consulenti di Banca Generali ve ne sono poi alcuni identificati come Personale più rilevante, che beneficiano di particolari programmi di fidelizzazione. Si tratta di professionisti che nell’esercizio precedente hanno beneficiato di una retribuzione, tra componente variabile e fissa, superiore a 500mila euro lordi. Per queste figure è previsto un programma di fidelizzazione con le clausole definite di claw back (cioè di restituzione del bonus già maturato in caso interruzione del rapporto con la societa).

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