Intesa-Ubi, che salasso dopo il Coronavirus

Intesa va avanti tutta sull’acquisizione di Ubi Banca, ma il crollo dei mercati ha fatto lievitare in modo considerevole l’avviamento negativo o badwill. Come riporta Il Sole 24 Ore, lo tsunami dell’emergenza sanitaria ha portato la forbice tra il prezzo pagato per acquisire UBI e il patrimonio netto di quest’ultima dai 2,88 miliardi di euro preventivati ai 4 miliardi attuali. Dal 19 febbraio, data di lancio dell’Ops di Intesa, il titolo di UBI è sceso del 42%, mentre quello dell’istituto guidato da Messina ha lasciato sul terreno il 46%.

Ora, vista la situazione, è probabile che il maggiore avviamento negativo verrà utilizzato per rafforzare le coperture sui crediti deteriorati. Intesa, intanto, ha fatto sapere che rileverà il badwill “anche nel caso in cui l’adesione all’offerta non risulterà totalitaria, ferme restando le condizioni di efficacia dell’offerta”. Mentre Messina, intervistato dall’Eco di Bergamo, ha ribadito la volontà di portare a termine l’operazione. Il ceo ha elogiato UBI e il modo in cui è gestita, ricordando però che durante una simile burrasca “una banca di medie dimensioni rischia di non avere la scala per una navigazione sicura in un mare in tempesta”. Mettere insieme due realtà come Intesa e UBI, ha concluso Messina, “crea un campione europeo con tutti i vantaggi per i territori”.

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