Unicredit perde, ma il patrimonio è solido

Il Coronavirus pesa sulla redditività ma il patrimonio tiene. UniCredit chiude il primo trimestre con una perdita da 2,7 miliardi. Come riporta Radiocor, il risultato sconta poste straordinarie negative per 1,3 miliardi legate all’accordo sindacale per l’uscita di 5.200 dipendenti e per altri 1,7 miliardi lordi relative a Yapi, parzialmente bilanciate da +500 milioni ottenuti in seguito a cessioni immobiliari. Oltre che, come annunciato, i 900 milioni di rettifiche supplementari per far fronte all’impatto della pandemia Covid. Il risultato ricorrente, che include solamente le rettifiche Covid, vede una perdita netta di 58 milioni. Il dato del trimestre e’ comunque peggiore delle attese degli analisti, che stimavano una perdita di 1,5 miliardi. Tornando ai numeri del trimestre, il margine di intermediazione e’ sceso dell’8,2% a 4,4 miliardi, con interessi netti a 2,5 miliardi (-3%) e commissioni nette a 1,6 miliardi (+5,2%). I costi operativi si sono attestati a 2,5 miliardi (-0,7%), per un rapporto cost/income salito al 56,9%.

Quanto alla solidità patrimoniale, probabilmente la nota più positiva della trimestrale, il coefficiente Cet1 e’ cresciuto di 23 punti base rispetto a fine 2019 al 13,44%.

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