Consulenti, guida per usare gli hashtag a vostro favore

Articolo a cura di Beatrice Cicala

Sui social, sulla comunicazione per il digitale, sull’utilizzo delle piattaforme per fare business, c’è davvero confusione.
E poi va a finire che uno copia l’altro, che fa un pò il figo, ma fondamentalmente nessuno sa se è corretto fare cosi.

Un pò come con gli hashtag. Il loro uso e il loro abuso, spesso.
“Bea, Mi spieghi che cos’è un hashtag?” Me l’hanno chiesto millecinquecento volte!

Provo a farlo in modo completo con questo articolo, cercando di mettermi, come sempre, nei vostri panni rispondendo alle vostre esigenze e non con informazioni didattiche che potete trovare ovunque.

L’hashtag è uno strumentino interessante, sopratutto per cercare informazioni e restare aggiornati.
Questo è quello che dovete sapere e qui sotto vi scrivo come fare per ottimizzarne l’uso e farli lavorare per voi!

Partiamo dall’inizio.
Tra il 2007 e il 2010, su Twitter, a seguito dell’utilizzo, da parte di alcuni utenti del simbolo # all’interno delle pubblicazioni, per far riconoscere la tematica alla quale si stavano riferendo, la piattaforma introduce la sezione “Trending Topics” per elencare gli argomenti più chiacchierati del momento.

Da qui l’espressione comune “questo argomento è trend topic” ovvero un argomento, sulla bocca (o sulla tastiera) di tutti.

Oggi l’hashtag è riconosciuto come il modo per catalogare gli argomenti. Ed è proprio questa la motivazione per cui usarli con attenzione potrebbe portare i nostri contenuti ad essere trovati da altri utenti che non ci conoscono e che non sono nella nostra cerchia di contatti = potenziali clienti.

Per fare in modo che questo avvenga, anche nell’utilizzo dell’hashtag ritorna il concetto di nicchia.

Il web è un mondo straordinario, ma siamo in milioni e milioni di persone ad esserci.

Dobbiamo in tutti i modi cercare di emergere dalla folla per farci notare e pubblicare i nostri contenuti sotto l’hashtag #consulenzafinanziaria non è certo una buona idea.

Ma non solo.
Oltre a trovare hashtag, seguiti, ma non troppo, è indispensabile capire chi segue quell’hashtag.

Se penso all’hashtag #salonedelrisparmio, chi lo segue/lo usa è al 95% un addetto al settore.

Ogni volta che utilizzo il mio preziosissimo e costoso tempo per pubblicare qualcosa sui social devo essere consapevole di quello che faccio.

Pubblicando un post, in compagnia dei miei colleghi al #salonedelrisparmio farò il gioco dei Social Media Manager dell’evento. Che voglio dire, va bene eh.

Ma se l’obiettivo fosse stato quello di utilizzare l’hashtag per farmi vedere da potenziale clientela, beh.. come dire.. tentativo completamente fallito.

Se invece utilizziamo gli hashtag così per fare un po’ i digital va bene. Non serve a niente, ma va bene.
L’importante è essere sempre consapevoli.

Ma allora Beatrice, se voglio utilizzare gli hashtag a mio favore come devo fare?

La prima regola importantissima è cercare quell’hashtag che vorreste usare e seguirlo. Almeno per 1 mese.
E vedere tutti i contenuti che vengono catalogati sotto quell’argomento.

In questo modo potrò analizzare due cose importanti:
1. Voglio essere anche io tra quei contenuti? Le persone che scrivono sotto quell’hashtag sono interessanti?

2. Che tipologia di persone interagisce con questo genere di contenuti? Mi interessa?

Se ad entrambe le domande, riesci a trovare risposte affermative, allora OK! Quell’hashtag fa per te.
Usalo sotto ogni tuo post.

Poi, piccole regole generali:
L’hashtag nasce per essere fatto di una parola. Massimo due.
Quindi #salonedelrisparmioduemilaventunopostcovid non è un buon hashtag. Non lo è proprio.
#beatricecicalavirtualassistantconsulentifinanziari neanche.

#Patrimonio #Risparmio #Investimento #Protezione, questi sono hashtag.
Troppo generici, ma questi sono hashtag.

Per essere efficace l’hashtag deve essere il più specifico possibile. Chiaramente prima si fa una ricerca, poi si inizia ad utilizzarlo.

Altra regola: non abusarne mai.
Scrivere 5 hashtag di fila, di cui forse l’unico sensato è uno solo, abbassa tantissimo la credibilità del tuo post e di te come professionista, sui social. Soprattutto perché su LinkedIn, dove pubblicate per la maggior parte del tempo, non c’è proprio bisogno di fare post “alla instagram”.

Ricordate sempre che ogni piattaforma ha regole e un galateo (si, un galateo) diverso.
Righe di hashtag su LinkedIn vi fanno sembrare fuori luogo.

L’obiettivo è: due hashtag fatti bene e contestualizzati.

L’hashtag è composto da due parti il cancelletto # e il tag (etichetta), la parola:
#ConsulenteFinanziario.

Agevolare la lettura utilizzando la lettera maiuscola è sempre buona cosa.
Non è buona cosa invece scrivere cosi: #consulente#finanziario#milano

Le principali piattaforme:
LinkedIn – un paio di hashtag FATTI BENE.
Facebook – inutili
Instagram  – almeno 10, fino ad un max di 30.

Attenzione ad un’altra differenza sostanziale. Mentre su LinkedIn/Twitter l’hashtag riconosce l’argomento, su Instagram riconosce la descrizione della foto. Perché è un social basato sulle immagini. Non fate confusione.

Ma posso usare gli hashtag per pubblicizzare o contrassegnare il mio brand personale?
Certo!
Senza pretendere che possa diventare virale, un hashtag fatto di due parole ben scritte va benissimo.
Soprattutto se volete associare il vostro nome a qualcosa, tipo al vostro Studio Associato, ad un’iniziativa alla quale partecipate, ad un pensiero al quale vi sentiti vicini che aiuta a rafforzare il vostro brand personale.

Io ad esempio, utilizzo l’hashtag #AssistantLAB nei post che pubblico con il mio profilo personale, con l’obiettivo di associare il mio team alla mia persona.

Se penso al Consulente Finanziario Marco Rossi che vive a Modena ed è molto attivo sul suo territorio e lavora in partnership con il suo amico Commercialista, si potrebbe pensare a fare un hashtag tipo “ModenaFinanza #StudioRossi

In questo caso, non stiamo usando gli hashtag per il loro principale obiettivo di indicizzare i nostri contenuti ma per fare il gioco del nostro brand personale. In questo unico caso possono essere usati ovunque, anche su Facebook. E sulla vostra brochure, sul vostro biglietto da visita sui gadget che regalate ai clienti e perché no, invitarli a fare post con una foto insieme dopo un appuntamento/evento/caffè usando gli stessi hashtag per aiutarvi a diffondere il vostro brand.

E poi vabbè, se siete arrivati a questo punto ormai siete diventati degli influencer della finanza!

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