Lettera di un consulente: questa crisi è un’opportunità
Cara Bluerating,
Mi chiamo Filippo Scarpini, sono un Life Banker di 26 anni ed esercito questa professione per BNL-Gruppo BNP Paribas dall’ottobre 2019.
Mi sono laureato in Scienze Economiche Finanziarie nello stesso anno e ho deciso di lanciarmi nel mondo della consulenza finanziaria. Un mondo in cui l’età media si aggira sui 50 anni.
Dopo 4 mesi di formazione e sviluppo clienti, il mio esordio professionale ha incrociato la più grande crisi del dopoguerra.
“Bel tempismo!” mi ricordano seraficamente i parenti.
Negli anni all’università ho studiato tutte le varie tempeste economiche del Novecento e mai mi sarei immaginato di ritrovarmi in questo grande tsunami sanitario (ed economico).
Ma è proprio nelle difficoltà che vengono stimolati i bisogni delle persone.
Sebbene non si possa etichettare come “fortuna”, di certo è un’opportunità. In questo periodo mi sono impegnato a fare capire l’importanza di avere un consulente finanziario, o meglio, di un consulente patrimoniale.
Mi reputo fortunato ad avere una rete che mi consente di fornire una consulenza “olistica”, a tutto tondo. Posso affermare di occuparmi di Pianificazione Finanziaria vera e propria, dagli investimenti in unica soluzione ai PAC, dalle polizze assicurative agli investimenti previdenziali.
Inoltre mi occupo di assistere i miei clienti imprenditori in tutte le esigenze aziendali quali, a titolo di esempio, i finanziamenti, le operazioni di Medio Termine, Leasing, Noleggio auto a lungo termine.
Viviamo un periodo senza precedenti e ritengo che mai come in questo momento sia necessaria la figura di un professionista che sappia prendere per mano il cliente e aiutarlo nel raggiungimento dei suoi obiettivi.
Ho inoltre la fortuna di fare un lavoro che mi consente alternare mobilità e scrivania.
Mobilità, perché ho la possibilità di raggiungere il cliente e l’azienda fuori sede.
Scrivania, perché il mio ufficio si trova all’interno della agenzia BNL di Ancona
A dir il vero, la mia giornata tipo durante il lockdown non è estremamente fitta dal punto di vista degli impegni. Tuttavia, cerco di riempirla nel migliore dei modi.
La mia giornata inizia con la lettura delle news finanziarie. In questo periodo ho preferito evitare, per ovvi motivi, di recarmi in ufficio. Pertanto sveglia, colazione e immediatamente attivo per la lettura della posta.
Le conference call con i colleghi offrono degli spunti sia per quanto riguarda le novità dei servizi e dei prodotti, sia per quanto riguarda l’interpretazione dei decreti.
Il resto della giornata lo occupo partecipando a Webinar virtuali con le società di gestione, che aiutano a tenere alta l’attenzione e rimarcare l’importanza che riveste la mia professione in un momento così delicato e senza precedenti.
Durante questo periodo, ho cercato di non far mancare il mio supporto ai clienti, con le telefonate e confrontandomi con loro su come navigare in acque così tempestose.
Devo dire che tra i tanti “falsi miti” facilmente smascherabili, non c’è quello che accusa una scarsa educazione finanziaria nel nostro Paese. Una recente indagine OCSE-PISA ha certificato che un 15enne su 5 non sa nulla di finanza e solo il 36,1% dei nostri ragazzi apprezza le materie economiche. Inoltre, solo il 4,5% degli studenti italiani raggiunge il massimo livello certificato dalla ricerca. La media OCSE è più che doppia.
Anche per questo motivo trovo stimolante la possibilità, talvolta, di aiutare il cliente a comprendere meglio il comportamento dei mercati e a spiegare termini che, sebbene affollino i nostri telegiornali quotidianamente, rimangono imperscrutabili per gran parte della popolazione.
Mentirei se dicessi che non mi manca fare due chiacchiere con i clienti, prendersi un caffè, una colazione. Il contatto a distanza nasconde sempre una barriera emotiva insidiosa.
Lo stop mi ha inoltre consentito di riallinearmi con i corsi di aggiornamento e di riappropriarmi di un hobby che avevo ultimamente tralasciato: la lettura.
Ogni crisi ha il suo impatto sull’economia e sulla società, ma tutte le crisi hanno un unico fattore comune: il capolinea. La storia ci insegna che anche questa turbolenza passerà e recupereremo gradualmente la nostra quotidianità.
Torneremo alla nostra vita prima o poi, e la apprezzeremo ancora di più.
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