Intesa-Ubi, si accende il faro dell’Antitrust

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato vuole vederci chiaro sulla possibile acquisizione di Ubi Banca da parte di Intesa Sanpaolo. Come riporta Il Sole 24 Ore, l’Antitrust ha avviato un’istruttoria e ha dato mandato alla Guardia di Finanza di acquisire i documenti nelle sedi di Intesa, Ubi Banca e Mediobanca, che svolge il ruolo di advisor dell’operazione. Il procedimento di verifica dovrebbe dare esito entro la fine di giugno.

L’indagine, ha fatto sapere l’autorità, è giustificata “in considerazione dell’importanza dell’operazione e l’istruttoria è volta a verificare i possibili effetti sulle dinamiche concorrenziali nei mercati bancari, finanziari e assicurativi, nazionali e locali”. Del resto, l’acquisizione della quarta banca italiana da parte della prima, andrebbe inevitabilmente ad alterare lo status quo: da un lato, fanno notare dall’Antitrust, l’acquisizione di Ubi priverebbe il sistema di un operatore di medie dimensioni che in un futuro non remoto avrebbe potuto fungere da polo di aggregazione, dall’altro l’operazione farà venir meno la sostanziale simmetria fra Intesa e Unicredit, con l’importante crescita della prima.

Più nel dettaglio, l’Ops potrebbe determinare “la creazione o il rafforzamento di una posizione dominante in alcuni mercati provinciali della raccolta, degli impieghi alle famiglie produttrici-piccole imprese, nei mercati degli impieghi alle imprese medio-grandi e degli impieghi agli enti pubblici, nei mercati nel settore del risparmio gestito, amministrato, nonché nei mercati assicurativi”.

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