Ubi, la banca non si arrende all’acquisizione

Questa aggregazione non s’ha da fare. Ubi Banca e i suoi legali si giocano le loro carte di fronte a Consob per frenare l’avanzata di Intesa Sanpaolo, intenzionata a portare a termine l’acquisizione della quarta banca italiana. Ne avevamo dato notizia ieri, riportando un articolo del Sole 24 Ore (leggi qui). La banca guidata da Victor Massiah è ora ritornata sulla questione con un comunicato, confermando di avere richiesto formalmente la sospensione dell’Ops alla Consob e spiegandone i motivi.

L’istituto lombardo, nella sua nota, ha negato che gli effetti del covid-19 abbiano “contribuito a far deteriorare il profilo finanziario e creditizio” di Ubi Banca. I legali dell’istituto, tuttavia, sostengono che, a causa della pandemia, l’ops sia divenuta inefficace, poiché sarebbe verificata la condizione mac (material adverse clause): “UBI Banca ha evidenziato le ragioni per le quali ritiene che, verificatasi la c.d. condizione MAC, l’OPS è divenuta inefficace e l’Offerente si sarebbe dovuto esprimere tempestivamente sulla rinuncia a tale condizione” – si legge sulla nota ufficiale diramata dall’istituto – “non potendo invece ISP riservarsi, come ha fatto fin qui, di confermare se l’offerta è valida oppure no al termine del processo, perché l’offerta è e deve essere irrevocabile e l’ordinamento non tollera che l’autonomia gestionale di UBI Banca, l’andamento del mercato e le scelte degli investitori siano indebitamente ridotte o distorte da una offerta che non ha quelle caratteristiche di irrevocabilità richieste dalla legge”.

Il fatto è che, fa notare Il Sole 24 Ore, l’offerta per il momento non è ancora formalmente partita. Pertanto la Consob non può ancora pronunciarsi sull’Ops e che lo farà quando il processo sarà arrivato alla fine e, solo a quel punto, ne valuterà l’approvazione.

 

 

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