Dell’Opa più chiacchierata del momento potrebbe sapersene di più solamente a settembre. Come riporta Il Sole 24 Ore, infatti, l’operazione prima di poter entrare nella sua fase clou dovrà passare il vaglio di Banca centrale europea, Ivass e Banca d’Italia. E in ballo c’è anche il responso dell’Antitrust sull’aggregazione, che sta verificando eventuali rischi di una eccessiva concentrazione nell’area del nord Italia. Dopodiché, partirà ufficialmente l’iter di esame del prospetto da parte di Consob, che potrà prendere fino a 15 giorni lavorativi a partire dal giorno in cui il quadro informativo sarà completo.
In teoria – fa notare il quotidiano finanziario – Consob non avrebbe bisogno di aspettare il responso di Antitrust, ma di fatto le bocce non si muoveranno fino a quando non si conoscerà la posizione dell’authority, attesa non prima di fine giugno-inizio luglio. Considerando che il mese di agosto non è l’ideale per un’Opa, la vicenda dovrebbe slittare quindi a settembre. Sempre ammesso che non sia necessario un supplemento d’indagine.