Mossa (Banca Generali): i consulenti non devono dimostrare più nulla

“Io credo che il consulente finanziario non abbia più niente da dimostrare dato che il settore si è affermato come quello maggiormente in crescita negli ultimi 10 anni.”

Così ieri Gian Maria Mossa alla domanda Quali i prossimi obiettivi per la consulenza finanziaria? posta durante la diretta Instagram realizzata in collaborazione con il Sole 24Ore. Per l’amministratore delegato di Banca Generali il ruolo del consulente finanziario è in continua crescita, anche se bisognerà sempre di più puntare sia su capacità umane sia sulla qualità della consulenza, ovvero la professionalità.

Un elogio anche per il lavoro svolto durante questa crisi generata dalla pandemia da Covid-19, dove i consulenti finanziari si sono dimostrati essenziali grazie alla loro proattività di stare sempre più vicino ai propri clienti, inevitabilmente spaventati dalla complessa situazione oltre che economica, soprattutto sanitaria. Anche se si parla tanto di robo advisory e sull’utilizzo della tecnologia nel settore della consulenza, davanti a situazioni delicate le persone scelgono di affidarsi alla persona fisica, perché si necessita di quelle caratteristiche enunciate qui sopra, come la professionalità, la competenza e soprattutto l’aspetto umano, impossibile da ricevere da delle macchine.

Per quanto riguarda le prospettive per il settore bancario italiano, Mossa ha evidenziato come questo sia stato particolarmente esposto alla crisi e in questo momento è chiamato anche a svolgere un ruolo non solo economico ma anche sociale. Anche se le banche italiane sono molto più capitalizzate rispetto alla crisi del 2008, la situazione si presenta davvero molto difficile. “Tendenzialmente in questo momento lascerei stare le banche italiane e quelle europee.” ha difatti ribadito.

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