Intesa-Ubi, adesso l’Ops finisce in tribunale

Ubi non si arrende e si rivolge al tribunale per difendersi dall’Ops di Intesa Sanpaolo, che secondo l’istituto guidato da Victor Massiah sarebbe divenuta inefficace dopo il coronavirus. I legali di Ubi, infatti, sostengono che la pandemia potrebbe aver creato quelle condizioni di eccezionalità tali da far decadere l’Ops di Intesa dello scorso 17 febbraio. Se così fosse riconosciuto dai giudici, verrebbe meno anche la passivity rule, la normativa che impedisce agli amministratori di attuare iniziative difensive per scongiurare offerte e scalate esterne.

Dalle parti di Ubi contestano a Intesa di aver subordinato la validità dell’Ops all’assenza di eventi straordinari, in grado di causare significativi mutamenti negativi nella situazione economica e finanziaria che abbiano impatti pregiudizievoli sulle condizioni delle due banche. Questa azione si aggiunge all’esposto dei giorni scorsi presso la Consob, che partiva dagli stessi presupposti.

Da Intesa, tuttavia, respingono la tesi di Ubi bollandola come “contraddittoria”, poiché i vertici della banca lombarda da una parte hanno dichiarato che la pandemia non ha avuto “impatto sull’evoluzione del piano di Ubi” e dall’altra chiamano in causa la Mac, ovvero la condizione straordinaria per invalidare l’efficacia dell’Ops.

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