Consulente, se il tuo cliente fosse Michael Jordan

Un patrimonio da 2,1 miliardi di dollari. Questo è quanto si porta in dote la leggenda vivente del basket, Michael Jordan, tornato recentemente alla ribalta dopo il successo planetario del documentario Netflix “The last dance”. Con un capitale di questo tipo, osserverebbe il nostro attento pubblico di professionisti della consulenza finanziaria, la diversificazione è d’obbligo.

Come riporta il sito NbaReligion.com riprendendo una recente analisi di Forbes, MJ nel 2010 ha acquistato la quadra degli Charlotte Hornets, scelta che avrebbe contribuito in maniera significativa al consolidamento del proprio patrimonio (MJ è stato il primo sportivo della storia a diventare miliardario, nel 2014): acquistata a 175 milioni di dollari, ora vale 1,5 miliardi.

Possiede diversi ristoranti tra cui il 1000 North a Jupiter, in Florida, il Michael Jordan’s Steakhouse – che ha sedi in Connecticut, Washington e Chicago – e il Michael Jordan’s Restaurant a Chicago, un ristorante di lusso che serve “piatti gourmet americani”. Possiede anche una concessionaria Nissan a Durham, nella Carolina del Nord.

Ha un jet privato. È dipinto di blu come il colore del suo college del Carolina e l’ID rappresentativo del velivolo, ovviamente, include il suo iconico numero di maglia (23) e il numero di titoli vinti con i Chicago (6). Nel 2012 ha speso 12.8 milioni di dollari per costruire la sua casa dei sogni in Florida. Secondo quanto riferito, ha deciso di costruire un campo da golf privato perché era infastidito dal troppo affollamento del suo precedente country club. Jordan ha persino un caddie da golf personalizzato sempre di colore blu Carolina e con il logo di Air Jordan.

Infine è stato uno dei numerosi personaggi famosi che hanno investito in Gigster: una startup della Silicon Valley che collega aziende a sviluppatori di software freelance, designer e project manager. È anche proprietario di minoranza dei Miami Marlins (MLB) – avendo fatto parte del gruppo di investimento di Derek Jeter.

E voi, cari consulenti, cosa ne pensate? Siete d’accorto o no con le scelte fatte da Michael? Questa volta, la palla la passiamo a voi.

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