Enasarco, Fiarc attacca e chiede elezioni subito

In Fondazione Enasarco si sta vivendo una situazione che definire ‘paradossale’ è fin troppo banale. A rischio ci sono i più elementari “principi” di democrazia, che vengono boicottati nell’assoluto disinteresse dei grandi mezzi di informazione tradizionale.

Così Fiarc Confesercenti, la Federazione degli agenti e rappresentanti di commercio, in una nota.

Le segnalazioni dei Ministeri Vigilanti, pur presenti e insistenti (si hanno indiscrezioni su una ulteriore comunicazione inviata dai Dicasteri) sono completamente ignorate dagli organi dirigenti della Fondazione, con discutibili artifizi giuridici che hanno poco a che vedere con gli interessi degli iscritti.

Per nostra fortuna e gioia, l’Italia sta riprendendo a vivere e si sta rialzando dopo i momenti più difficili dell’emergenza pandemica da Covid-19.

Si riaprono tutte le attività, si va in spiaggia sotto l’ombrellone, si va al ristorante, si va al bar, si sostengono gli esami di maturità, e (udite, udite) riprende anche il campionato di calcio: riprende, in poche parole, la vita sociale.

Ma soprattutto si riprende a lavorare e a produrre come dipendenti, come imprenditori, come professionisti. E come agenti di commercio!

Tutto riparte, seppur con difficoltà, ma la società e il Paese intero si avviano verso la tanto sospirata “normalità”: il Parlamento ha addirittura istituito l’Election Day a settembre, con tanto di apertura dei seggi e file di elettori che si recheranno a votare.

All’Enasarco no. All’Enasarco si vive una realtà parallela, neanche fossimo in un film di fantascienza. Per l’attuale Governance della Fondazione gli agenti, i rappresentanti di commercio, i mediatori del credito e i consulenti finanziari sono “una specie da proteggere”: forse votare con il telefonino o con il computer da casa è pericoloso per la salute? O forse è salutare per conservare alcune “poltrone”?

Ad oggi, ci sembra doveroso ricordarlo, il CdA in carica di questo Ente non ha ancora distribuito UN SOLO EURO di sostegno agli agenti in crisi: di parole se ne sono spese tante, ma di fatti ne sono stati fatti veramente pochi.

Una sola cosa è certa: chi governa non ha avuto tentennamenti o ritardi nel rinviare, rinviare, rinviare le elezioni; e con loro il diritto degli iscritti alla Fondazione di esprimersi sulla Governance che deve occuparsi del presente e del futuro di tanti onesti lavoratori.

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