Banca Generali, il “colpaccio” Lenti si presenta

Sull’edizione dello scorso 27 giugno di MF, Stefano Lenti, manager di lungo corso da poco approdato in Banca Generali, ha rilasciato la sua prima intervista dopo che gli è stato affidato il coordinamento della propria area di consulenti finanziari presso il Leone di Trieste. Qui di seguito vi presentiamo l’intervista integrale, su concessione di Banca Generali.

Dopo oltre 20 anni in un gruppo bancario come Ubi in cui ha visto crescere e svilupparsi la rete di consulenti cosa l’ha spinta a questo cambiamento?

Lavoro in questo settore da sempre, fin dagli inizi della mia carriera. Sono entrato per primo nel nucleo di consulenti partiti da Bpm Sim, la rete della Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino, poi divenuta Ubi Private Investments e successivamente Iw bank Private investments, e sono felice del percorso che ha portato alla rete di 700 professionisti ed oltre 10 miliardi di masse. Per chi come me ha sempre messo davanti dedizione e passione nel proprio lavoro l’opportunità di contribuire al progetto di banca private di Banca Generali e di Gian Maria (Mossa, AD Banca Generali) è una sfida molto stimolante che sono felice di avere l’opportunità di affrontare. La versatilità e qualità di servizi della banca rappresenta un punto di riferimento per tutti quei professionisti che vogliono valorizzare il proprio lavoro e poter relazionarsi senza conflitti di interesse e nella massima libertà di scelta nella relazione con i propri clienti. Quindi in sintesi per risponderle, sono state in primis le competenze e lo spirito delle persone della banca, non solo l’AD ma anche dei manager di rete e, soprattutto, del Vice Dg Bernardi, l’elemento che mi ha fatto capire la sintonia con la mia idea di banca-rete del futuro. E poi il valore dei prodotti, delle piattaforme e del modello di open banking multimanager che ritengo essenziale per potere affrontare in modo efficiente questo lavoro.

Come è stato il primo impatto?

Non è facile iniziare in queste condizioni, con molti dei colleghi in smart working e l’operatività che risente per tutto il settore delle limitazioni imposte dall’emergenza. Ma oltre a queste difficoltà mi ha davvero impressionato l’accoglienza e la facilità di inserimento. La prima linea manageriale e i colleghi che ho incontrato e in cui sono stato coinvolto nelle prime riunioni mi hanno fatto sentire subito uno della squadra con molta empatia e disponibilità. Da fuori mi immaginavo con un nome così blasonato una struttura più rigida invece ho trovato grande apertura con un atmosfera quasi da start up dove c’è molto entusiasmo e tantissimi progetti in rampa di lancio. Sto guardando da vicino poi la parte degli strumenti e l’advisory evoluta, bg personal advisory, costruita su modello proprietario ha caratteristiche di servizi e analisi davvero impressionanti, così come la piattaforma per la consulenza ESG costruita con Mainstreet che consente di avvicinare le sensibilità delle persone alle tematiche sostenibili agli obiettivi di diversificazione, misurandone in concreto l’impatto a favore delle tematiche selezionate.

Che difficoltà vede per i consulenti quest’oggi?

Ci sono difficoltà evidenti dalle condizioni dei mercati che scontano le distorsioni dalle banche centrali e l’impatto dalla pandemia. Con un periodo così prolungato di tassi a zero ed economie in recessione non è facile diversificare e trovare le giuste decorrelazioni e quindi proteggere i portafogli delle famiglie. Serve quindi molta competenza, e un supporto d’eccellenza negli strumenti, servizi ed offerta. La tecnologia gioca un ruolo fondamentale non solo nelle rinnovate sfide legate alla relazione a distanza, ma anche nell’operatività e nella semplicità d’accesso. Le pressioni sui margini dai mercati e dalla normativa impone poi un salto in avanti nelle dimensioni e quindi nella capacità di far percepire il valore aggiunto del nostro lavoro. Tutti elementi che mi sembra Banca Generali abbia ben al centro nelle proprie dinamiche di business e investimenti volti a migliorare continuamente il servizio.

Qual è la sfida principale che si pone in questo nuovo ruolo?

Il mio lavoro è stare vicino ai colleghi consulenti e aiutarli nelle relazioni coi clienti. Dovendo pormi una sfida, ritengo che il mio compito debba anche essere quello di far comprendere ancor più ai colleghi le opportunità che oggi offre Banca Generali in termini di servizi e soluzioni. Siamo la terza banca private con soluzioni su misura per clientela non solo di fascia elevata ma anche per le famiglie che devono compiere scelte di pianificazione. E’ la democratizzazione dei servizi di private banking alle famiglie italiane.

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