Mediolanum, Ennio Doris svela i suoi segreti

“Diventare altruista fu il mio modo di essere egoista. Dovevo trasformarmi nel medico del risparmio, dare alla persone i farmaci giusti per le loro esigenze: polizze infortuni, previdenza integrativa, assicurazioni, fondi comuni, servizi bancari, case”.

Un Ennio Doris inedito quello che scorgiamo tra le righe dell’intervista ad opera del Corriere della Sera, in occasione degli 80 anni compiuti lo scorso 3 luglio dal fondatore di Mediolanum.

Nato a Tombolo, in provincia di Padova, da bambino sognava di diventare mediatore di bestiame, come suo padre e suo zio, ma a 10 anni deve cambiare sogno e prospettive, a causa di una nefrite che lo costringe ad una vita senza troppi sforzi. Si butta così sui libri e si diploma in ragioneria.

Sono abituato a inseguire le cose in cui credo. Mi dia pure dell’incosciente.” dice Doris al giornalista e racconta poi degli anni in Fideuram. “Si lavorava a provvigione, il guadagno dipendeva solo da me. Mi alzavo alle 6 e cenavo dopo mezzanotte. Sabato compreso. La domenica mattina riunione con Cassol, il pomeriggio dedicato alla famiglia. Vivevo per i clienti“. Un’esperienza che l’ha formato e che lo ha portato a diventare il medico del risparmio.

Poi l’incontro con Silvio Berlusconi e la loro amicizia pluridecennale. “Silvio è sempre generoso, anche nei paragoni. Per lui l’amicizia ha un valore assoluto. Non la tradirà mai”. Mai neanche un litigio, anche se l’imprenditore di Arcore sembra provare “un po’ di invidia” (ovviamente bonaria) perché Doris è riuscito a “trovare sin da subito la donna giusta”, sua moglie Lina. “La mia Lina aveva 15 anni. In una settimana ci fidanzammo. La sposai nel 1966. Resta uguale: eterea come Katharine Hepburn, bella come Sophia Loren”.

Ma Ennio Doris decide anche di svelare anche questioni più intime e personali, come la sua fede in Dio. “Sono nato nel paese dove da giovane fu curato il futuro san Pio X, appena ordinato prete. La parrocchia mi mandò a una scuola di formazione politica a Treviso affinché imparassi la differenza fra democrazia e comunismo. Infatti diventai assessore della Dc. I miei miti sono De Gasperi e don Sturzo. Veneravo Pio XII, così alto e magro da sembrare puro spirito. E Karol Wojtyla […] Tra Dio e mammona, ho sempre messo al primo posto Dio. Il denaro è solo un mezzo. Come il coltello: può uccidere o diventare il bisturi che salva”.

Infine qualche curiosità, dal fatto che riesce a risolvere velocemente i sudoku (comprensibile, vista la sua passione per i numeri) o la particolarità di non portare un portafoglio, ma tiene “le banconote con un fermaglio, che però è in cassaforte”.

Insomma la storia di un uomo normale, con le sue passioni, con le sue paure, con i suoi credi. Un uomo ordinario. Ma con una storia straordinaria.

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