Intesa-Ubi, perde pezzi il fronte dei no

Un’altra mossa nella partita a scacchi tra Intesa e Ubi, questa volta da parte di Cattolica. Il cda della società cooperativa veronese, che ricordiamo aderisce al patto Car di Ubi Banca e detiene una quota di circa l’1% nel capitale dell’istituto guidato da Victor Massiah, ha deliberato all’unanimità di aderire all’offerta pubblica di scambio lanciata da Intesa Sanpaolo sulle azioni Ubi Banca.

Una decisione annunciata nella giornata di ieri, dove il cda di Cattolica presieduto da Paolo Bedoni ha dato mandato al top management, diretto da Carlo Ferraresi sia di dare disdetta all’adesione al patto sul 18,8% riguardante fondazione Cassa di Cuneo, Monte di Lombardia e altri gruppi industriali privati sia di aderire all’offerta.

Ad ogni modo, come si legge in un articolo de Il Messaggero, la mossa della società veronese, che rompe definitivamente il fronte del Car e di altri soci forti contro l’Ops, potrebbe anche far capitolare anche tutti gli altri gruppi azionisti della banca bergamasca. “Le diocesi di Bergamo, Brescia e Milano […] temono che il fallimento eventuale dell’operazione Intesa possa ripercuotersi negativamente sul valore dell’investimento. E pertanto non è da escludere un loro allineamento alle posizioni di Cattolica”, si legge.

 

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