Pir, nuovo assist governativo all’orizzonte

Nel decreto agosto il governo si appresta a intervenire nuovamente sui Piani individuali di risparmio, i cosiddetti Pir. Lo si apprende dai contenuti dell’ultima bozza circolati sui vari quotidiani e agenzie nei giorni scorsi. Nel dettaglio, un articolo prevede l’innalzamento da 150 a 300 mila euro del limite annuale attualmente previsto per questi veicoli d’investimento. La norma tuttavia non è ancora dettagliata. Rimane, tuttavia, la volontà del governo, con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in testa, di spingere al massimo su questo strumento per traghettare risorse dal grande risparmio privato italiano all’economia reale, in questo periodo parecchio colpita dall’epidemia.

Già nel decreto rilancio dello scorso maggio erano stati introdotti i Pir alternativi, prodotti pensati per una clientela più facoltosa (i Pir classifici sono per il retail) che devono investire il 70% del loro patrimonio in strumenti finanziari di imprese con stabile organizzazione in Italia, diverse da quelle inserite negli indici FTSE MIB e FTSE Italia Mid Cap, nonché in crediti delle medesime imprese e in prestiti a esse erogati. A oggi con i Pir alternativi è possibile investire 150 mila euro ogni anno fino al raggiungimento del tetto di 1,5 milioni di euro per avere in cambio l’esenzione fiscale sui rendimenti (tenendo il Pir in portafoglio almeno 5 anni). Ora, appunto, il governo pensa a un nuovo ritocco, con il quale vuole innalzare la soglia a 300 mila euro annuale.

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