Consulenti, 11 lezioni di finanza spicciola – Il mondo alla rovescia

Prosegue rubrica in 11 episodi che vi introdurrà ai contenuti del libro “La finanza spiegata bene” del giornalista Mauro del Corno.

Qui la prima puntata.

Qui la seconda puntata.

Qui la terza puntata.

Qui la quarta puntata.

Il quinto estratto (clicca qui per acquistare il libro completo) è parte del quinto capitolo, o quarta lezione, il cui tema sono i tassi negativi.

Secondo il capo economista della Bank of En- gland Andrew Haldane, le cicatrici della crisi scoppiata nel 2008 resteranno sulla nostra pelle per un’intera generazione. Il costo effettivo dei danni provocati all’economia (inclusa la mancata crescita) è quasi impossibile da calcolare con esattezza ma, per avere almeno un’idea, le stime oscillano tra una e sei volte il valore del prodotto interno lordo globale. Ossia tra i 70 mila e i 420 mila miliardi di dollari. Il rischio di un collasso del sistema del credito internazionale, è stato scongiurato soltanto grazie all’intervento di ban- che centrali e governi con un massiccio impiego di soldi della collettività. Come ha ammesso durante la sua deposizione al Congresso statunitense l’ex presidente della Federal Reserve Alan Greenspan «è crollato l’intero edificio concettuale». Greenspan, che non è esente da responsabilità per quanto accaduto, si riferiva all’idea che mercati deregolamentati e privi di restrizioni potessero assicurare crescita e prosperità.

Grazie a Governi (ossia soldi dei cittadini) e banche centrali l’economia ha ripreso a crescere in termini relativamente rapidi, scongiurando il ripetersi di quanto accaduto nel 1929. Tuttavia i postumi della crisi sono tutt’altro che smaltiti. Ci abbiamo fatto l’abitudine ma non bisogna dimenticare che, in questo momento, viviamo in condizioni monetarie del tutto particolari, mai sperimentate prima e che generano situazioni surreali. Se solo una decina di anni fa vi avessero detto che in futuro si sarebbe verificata una situazio- ne in cui chi prende soldi in prestito viene pagato per farlo mentre chi li presta deve pagare per offrire i suoi soldi vi sareste probabilmente messi a ridere. Eppure è esattamente quello che sta accadendo oggi. Molto di quanto abbia- mo detto sinora sul normale funzionamento di banche, banche centrali e credito, dev’essere momentaneamente capovolto. Mentre quest righe vengono scritte titoli di Stato e obbligazioni societarie per un valore complessivo di quasi 17 mila miliardi di dollari offrono rendi- menti negativi. Questo vuol dire che chi com- pra uno di questi titoli accetta di ricevere una cifra inferiore una volta che il prestito arriva a scadenza. In paesi come Svizzera, Germania, Olanda o Finlandia, pagano interessi negativi titoli di Stato con durata di oltre 30 anni. Nei paesi del Nord Europa, dove questa tendenza è molto accentuata, alcune banche concedono mutui ipotecari a tasso negativo.  

Chi chiede un prestito per l’acquisto di un immobile dovrà restituire una somma più bassa di quella iniziale.  Al contempo alcune banche iniziano ad applicare tassi negativi sui conti corrente. I clienti pagano la banca per prestarle i loro soldi. Il debitore guadagna, il creditore perde. Tutto alla rovescia.

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