Banche e reti, il risiko si prepara a un altro valzer

Dopo l’affare Intesa-Ubi, il mondo delle banche si prepara a un altro giro di aggregazioni. Almeno così lascia capire, nell’intervista rilasciata a MF Milano Finanza, l’amministratore delegato di Banco Bpm, Giuseppe Castagna. Il manager ha commentato i rumors che avvicinano il suo istituto ora a Mps, ora a Unicredit: “Nel round precedente di consolidamento eravamo in quattro: Ubi, Bpm, Banco Popolare e Bper. Ognuno ha parlato con gli altri tre e alla fine è uscita una soluzione. E non era quella attesa dall’inizio. Anche questa volta siamo in pochi e non so quale soluzione uscirà. Non è stato avviato ancora nessun colloquio”.

La volontà di essere protagonista del risiko bancario è dunque molto forte da parte di Bpm: “Non abbiamo mai nascosto la voglia di giocare un ruolo più importante”, prosegue Castagna, “il Paese ha bisogno di vedere un secondo o terzo gruppo bancario che possa affiancare il leader indiscusso che era Intesa Sanpaolo, e che ora lo è ancora di più dopo l’operazione con Ubi”.  Il discorso poi è filato via sull’affare già andato in porto, quello tra Intesa e Ubi: “Sinceramente penso che Ubi stesse bene anche da sola, in attesa magari di trovare qualche compagnia. Sappiamo però che chi si muove sul mercato prima e bene normalmente ha ragione. Questo è stato il caso di Intesa Sanpaolo. Oggi è necessario non avere un atteggiamento attendista”.

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