Banche, ancora troppe poche donne ai vertici

L’abbiamo già detto e ridetto: il sistema bancario italiano è ancora troppo al maschile. I dati disponibili ancora non ci permettono di comprendere se sia una scelta da parte delle donne di virare verso altri settori professionali oppure se vi sia ancora una sorta di discriminazione di genere. Ciò che è evidente è la esigua presenza femminile ai vertici del mondo bancario italiano.

Qualche settimana fa il Centro Studi UILCA Orietta Guerra ha pubblicato un report dove emerge che su 57 gruppi bancari italiani, censiti dalla Banca d’Italia, solo il 10,5% dei presidenti è costituito da donne mentre nessuna donna ricopre la carica di amministratore delegato o direttore generale (CEO). Se si allarga il campo dell’indagine alle banche di credito cooperativo, che in Italia al 31 dicembre 2019 erano 259, si nota come su 253 di queste vi sono 7 donne presidente e 12 CEO mentre fra le 20 banche popolari analizzate si riscontrano, su un totale di 40 posizioni da ricoprire, 2 donne Presidente e una CEO. Complessivamente, quindi, su 660 posizioni di comando analizzate per 330 istituti di credito/gruppi bancari, nelle posizioni di comando ci sono 28 donne (pari al 4,2%) e 632 uomini.

Ad ogni modo, osservando i dati sulla composizione del personale bancario si nota che il gap è molto inferiore a quello mostrato sopra: per il 54,1% formato da
uomini e per il 45,9% da donne, mentre circa vent’anni fa la situazione era di 68,9% contro 31,1%. Questo mostra che negli anni si è assistito ad una crescita della presenza femminile nel settore bancario, con una conseguente progressione di carriera: le donne hanno triplicato la propria presenza nella categoria dei quadri direttivi seppure ancora il 50,2% degli uomini sia inquadrato come quadro direttivo contro solo il 31,2% delle donne.

La domanda allora sorge spontanea: se le donne compongono quasi la metà del personale bancario, per quale motivo si hanno ancora troppi pochi numeri ai vertici?

Problemi di competenza o preparazione? Non crediamo proprio. Serve un cambiamento culturale? Sicuramente sì.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: