Poste, direttore froda correntisti

I truffatori non vanno mai in vacanza.

Come si legge da un articolo de Il Mattino di qualche giorno fa, i militari della Guardia di Finanza del Gruppo Rieti, coordinati dal maggiore Flavia Vitali e diretti dal luogotenente Gianni Colasanti, hanno concluso una indagine nei confronti del direttore di un Ufficio Postale della provincia reatina, che, approfittando del suo ruolo, era riuscito a sottrarre ingenti somme di denaro dai conti correnti di ignari clienti, utilizzandole, quindi, per scopi personali.

“Le attività investigative sono partite dalla denuncia di un correntista che aveva riscontrato strane movimentazioni sul rapporto in essere e hanno consentito di rilevare che il direttore grazie alla possibilità di accedere liberamente ai risparmi dei correntisti era stato in grado di prelevare denaro per quasi 400.000 euro dai rapporti degli ignari clienti, versandolo direttamente sui propri conti, oppure, di “cambiare” ed incassare assegni (ordinari e/o c.d. vidimati) intestati a diversi soggetti, ottenendo immediata liquidita per sé.” si legge.

Sembra inoltre che la maggior parte dei truffati siano persone anziane, le quali  avevano depositato sui propri libretti i risparmi di una intera vita lavorativa. “L’uomo, infatti, forte della fiducia guadagnata nei confronti dei correntisti che, spesso, per ragioni di praticità, si affidavano proprio a lui per eseguire operazioni finanziarie di varia natura, aveva ormai messo a punto una serie di manovre fraudolente tutte finalizzate alla sottrazione indebita degli altrui risparmi. Ad esempio, trasferendo continuamente somme tra i vari conti correnti accesi presso la filiale, era riuscito per lungo tempo a coprire i rilevanti ammanchi, così da non destare mai sospetti nei clienti o nei colleghi che, al momento del saldo, non erano in grado di notare alcuna anomalia.” continua l’articolo.

Grazie alla collaborazione degli Uffici centrali di controllo di Poste Italiane S.p.A., la Guardia di Finanza è riuscita a riscostruire tutte le illecite movimentazioni effettuate dal direttore, quantificandone esattamente gli importi e verificandone le modalità di appropriazione, giungendo alla denuncia dell’uomo alla locale Procura della Repubblica per il reato di peculato. Nei confronti dell’infedele funzionario, oltre al licenziamento per giusta causa da parte di Poste Italiane, è stato eseguito il sequestro preventivo, diretto e per equivalente, per un totale di 380.778,86 euro, pari all’intero ammontare del denaro indebitamente sottratto. Tra quanto sequestrato, somme depositate sui conti correnti personali, una villa di proprietà e due veicoli.

Ad ogni modo, i correntisti frodati sono stati immediatamente rimborsati dagli Uffici postali.

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