Consulenti, l’ufficio è superato. Parola di Martini

Smart working sì, smart working no. Questo uno dei grandi dilemmi degli ultimi mesi.

La pandemia causata dal coronavirus ha obbligato le aziende a rivedere i loro modelli di business e l’approccio organizzativo e lo smart working è arrivato infatti a coinvolgere, solo in Italia, più di 6 milioni di lavoratori. Oggi però si dibatte sull’utilità di questo nuovo paradigma del mondo del lavoro, anche in tempi non critici e se questo possa rappresentare una vera rivoluzione in campo economico e sociale.

Anche il mondo della consulenza finanziaria si interroga se lo smart working possa rivelarsi un modello di lavoro efficace per questa professione. A tal proposito interviene Paolo Martini, amministratore delegato di Azimut, che con un post Linkedin (che riportiamo qui sotto) dichiara il suo totale consenso ad abbracciare questo nuovo paradigma.

“I bravi CF lavorano da sempre (anche) in smart working.

Il lookdown ha dimostrato che l’ufficio è un concetto ormai superato. Almeno come lo concepivano in molti. Mi alzo, faccio colazione, vado in ufficio, ci resto alcune ore (dipende dal tipo di professione, dall’approccio al lavoro e dalla situazione familiare) e torno a casa.

I bravi Consulenti Finanziari vivono da sempre l’ufficio come un luogo di appoggio dove si incontrano alcuni clienti e si scambiano idee e opinioni con azienda, manager e colleghi.

Ma il lavoro del CF non ha uno spazio fisico predefinito. Casa o azienda/studio del cliente, casa propria, ma all’occorrenza anche auto, ristoranti e bar sono luoghi dove fare business quando serve secondo un’ottica di massima flessibilità e orientamento al risultato.

Non è il luogo fisico a dare valore alla relazione ma sono le competenze a fare sempre la differenza.

Il mondo post Covid cambierà molti paradigmi e ci abitueremo tutti a lavorare in modo diverso ricordandoci però di mantenere e sviluppare solidi rapporti personali che sono alla base di ogni organizzazione e gruppo efficiente.

I bravi CF sono la testimonianza che questo modo di lavorare funziona bene come dimostra il raddoppio della quota di mercato delle reti dal 7% del 2013 al 15% di oggi.”

 

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!