Nel 2009 viene fondata negli Stati Uniti la Financial Therapy Association (FTA), che ad oggi conta 347 membri ma che sta vedendo incrementare la propria domanda di iscritti. L’associazione è nata per unire professionisti provenienti da molteplici background disciplinari per promuovere la professione di terapia finanziaria, diffondere ricerche all’avanguardia, migliori pratiche e formazione che migliorano la qualità della vita dei clienti e modellare le politiche pubbliche e gli standard di gestione della pratica nell’ambito della terapia finanziaria.
Cosa si intende con terapia finanziaria? L’associazione la definisce come “un processo informato da competenze terapeutiche e finanziarie che aiuta le persone a pensare, sentire e comportarsi diversamente con il denaro per migliorare il benessere generale attraverso pratiche e interventi basati sull’evidenza”. In poche parole, si vanno ad indagare quelle che sono le emozioni, i pensieri o le convinzioni che in qualche modo possono rappresentare un ostacolo alla visione razionale sul denaro. Di conseguenza, i terapisti finanziari non intervengono necessariamente solo durante i periodi di crisi, ma possono aiutare i gestori a facilitare le conversazioni con i clienti e le loro famiglie sui temi dell’eredità, delle prestazioni aziendali e sulla filantropia. I costi possono superare i $ 1.000 per sessione di un’ora.
Non tutti i terapisti finanziari hanno un background di formazione psicologica, ma anzi diversi hanno alle spalle molti anni di esperienza in ambito finanziario (anche se è pensabile che abbiano poi intrapreso un percorso più idoneo alla professione).
Quello che è evidente è che la loro popolarità sta aumentando, almeno per quanto riguarda il suolo statunitense, e tale incremento è probabilmente dovuto a una crescente consapevolezza nel settore che la gestione finanziaria è molto più che prendersi cura del denaro di un cliente, ma anche del suo benessere, degli obiettivi e delle ambizioni.