Ennio Doris (Banca Mediolanum): “Fusione tra banche? Sì ma per gli altri”

Nel marasma degli ultimi avvenimenti, economici, finanziari e sociali, il fondatore di Banca Mediolanum, con la sua solita pacatezza risponde ad alcune domande rivolte da Francesco Spini de La Stampa, di cui riportiamo alcuni estratti.

In merito ai piani del governo sul Recovery Fund, Ennio Doris afferma che “bisogna aspettare di vedere cosa uscirà” ma sottolinea anche che ritiene una contraddizione il fatto di voler rilanciare l’economia senza tagliare le tasse. “Perfino negli Stati Uniti i membri della Fed pensano che sia necessario abbassare le imposte. Sono lo strumento di politica economica più efficace ed efficiente, si stimolano i consumi dei consumatori e gli investimenti delle imprese”, aggiunge sottolineando come sia necessario che ciò venga fatto nel più breve tempo possibile.

Per quanto riguarda il futuro dell’economia, il fondatore della banca di Basiglio sostiene che “nel 2021 ci sarà il rimbalzo, anche se il recupero vero arriverà nel 2022. L’economia è collassata ma la Borsa no. La Borsa non riflette mai le situazione dell’economia del momento, ma le aspettative per il futuro. Le obbligazioni sono diventate meno appetibili in termini di rendimento. Per questo le azioni hanno tenuto. Io consiglio sempre di investire gradualmente nei momenti di crisi, diversificando. La penso come Warren Buffett: non chiedetemi come andrà la Borsa tra un anno ma di certo tra dieci, vent’anni sarà più in alto di oggi.”

Ovviamente non poteva mancare la domanda sulle fusioni tra banche: “E’ inevitabile, la tecnologia ha cambiato il settore. Per noi il problema non si pone: siamo nati senza sportelli, perché guardando ciò che accade negli Usa avevamo capito che tutto sarebbe mutato.”

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