Consulenti, i millennials non vi sostituiscono con i robot

Si dice che i millennials siano i nativi dell’era digitale e questo aspetto si evince anche nel rapporto con i servizi finanziari. Secondo una recente ricerca di Hearts e Wallets, società con sede  New York di dati e analisi specializzata nel modo in cui i consumatori risparmiano, investono e cercano consulenza finanziaria, il 50% dei millenials con più di 500$k fa uso di servizi di robo advisory. Ma nonostante siano più propensi ad utilizzare la consulenza digitale, non la utilizzano per sostituire completamente la consulenza umana: il 60% infatti ha dichiarato di affidarsi ad un consulente finanziario. La maggior parte sta quindi considerando l’idea di una miscela tra consulenza umana e digitale.

Analizzando più a fondo l’output della ricerca emerge che i robo advisor, come era immaginabile, sono più popolari tra gli investitori più giovani rispetto ai clienti più anziani. La metà dei millennial con almeno $ 500.000 utilizza un robo advisor. Se si considerano gli investitori di Gen X e Baby Boomer nella stessa fascia di ricchezza, la cifra scende rispettivamente al 18% e al 5%.

Ancora qualche difficoltà con i consumatori meno abbienti, anche tra le giovani generazioni. Solo il 22% dei millennial con un patrimonio investibile compreso tra $ 50.000 e $ 500.000 utilizza un robo advisor. Solo il 10% dei millennial con meno di $ 50.000 usa un robo. Nel complesso, solo l’8% delle famiglie statunitensi dispone di denaro gestito da un robo advisor. Gli investitori meno esperti tendono a non essere sicuri di avere un robo advisor, con il 10% degli investitori “molto inesperti” che riferiscono di non sapere se hanno denaro investito in un portafoglio automatizzato.

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