Cf radiato anche se dipendente

Un consulente finanziario può essere radiato dall’Albo in qualunque veste agisca, anche se ha violato il codice professionale come dipendente della banca e non in un rapporto fuori sede. La Corte di Cassazione, infatti, con una sentenza recente ha accolto il ricorso della Consobpresentato contro la decisione della Corte d’Appello di escludere la radiazione in base al rapporto di lavoro subordinato del consulente con la banca, nella fattispecie il Monte dei Paschi di Siena.

Il cf era stato sanzionato da Consob perché aveva distratto somme nella disponibilità di un correntista dando seguito ad operazioni non autorizzate e ne aveva utilizzato i codici d’acceso telematici. La Corte d’Appello, però, aveva accolto il ricorso presentato dal cf e dalla banca secondo cui il cliente non era mai entrato in contatto col consulente né il cf si era a lui rivolto in tale veste, ma solo come dipendente della banca e quindi la sola qualifica, in assenza di rapporti professionali svolti in tale ruolo, non comportava l’osservanza delle prescrizioni.

La Cassazione ha stabilito invece che il cf deve rispettare le regole nei confronti sia del cliente sia dell’intermediario “a prescindere dal fatto che agisca secondo le forme tecniche dell’offerta in sede o fuori sede”. Nello specifico il cf doveva seguire le linee guida in quanto iscritto a un albo: quindi la radiazione da esso decisa da Consob è stata corretta.

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