Consulenza e incentivi, l’UE spinge per fare tabula rasa

La consulenza deve essere solo a pagamento. Sembra essere questo l’auspicio tra il detto e il non detto della Commissione UE. La stesso lo scorso 24 settembre, come riporta Plus 24, ha proposto un pacchetto di riforme sul mercato unico dei capitali, all’interno del quale una delle azioni proposte consisteva nel “valutare le norme applicabili nel settore degli incentivi e dell’informativa e, dove necessario, proporre di modificare il quadro giuridico esistente affinché gli investitori al dettaglio ricevano una consulenza equa”.

Una mossa che arriva dopo la chiusura della consultazione sulla revisione Mifid 2 dello scorso maggio, dove veniva chiesto un parere sull’eventuale passaggio unificato alla consulenza fee only. Tra le righe sembra chiara la volontà della Commissione di spingere per un passaggio verso l’assenza di retrocessioni; sullo sfondo Esma, l’autorità di vigilanza europea dei mercati, aveva definito lo scorso 1 aprile  come avventata l’ipotesi di un’abolizione improvvisa della remunerazione indiretta dei collocatori di prodotti finanziari, elemento che lascia aperta la partita per il futuro dell’advisory. Chi la spunterà?

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