Risiko bancario, quattro banche per tre ipotesi

Nelle ultime settimane il risiko delle banche sta animando Piazza Affari, anche se ciò che si avverte è un po’ di confusione generale sui possibili sviluppi. A questo proviamo a spiegare meglio quali sono le ipotesi in gioco, facendoci aiutare da un articolo uscito su Milano Finanza.

Mentre da un lato vi è stata l’autorizzazione alla scissione di crediti deteriorati di Mps (pari a 8,1 miliardi di euro), con la conseguente apertura alla privatizzazione da realizzare nel 2022, dall’altro sembra prendere l’ipotesi di un’aggregazione tra Banco Bpm e Credit Agricole, facendo così venir meno l’ipotetico matrimonio tra Banco Bmp e Montepaschi.

E’ cosa risaputa che Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm, non abbia mai nascosto la strategia del matrimonio, soprattutto negli ultimi mesi, ma ciò che resta da capire è chi potrebbe essere il possibile consorte.

Sul tavolo delle proposte ci sarebbero infatti anche Unicredit e Bper. Nel primo caso, l’acquisizione di Piazza Meda sarebbe una buona opportunità per Jean Pierre Mustier, in quanto da una parte permetterebbe di incrementare la presenza in Lombardia e dall’altra si sposerebbe con la riorganizzazione societaria prevista dal piano industriale. Come sottolinea MF, Banco Bpm “potrebbe infatti rafforzare l’anima italiana del gruppo dopo la separazione e la possibile quotazione degli asset esteri”.

Per quanto riguarda invece Bper, bisogna rammentare che il gruppo guidato da Alessandro Vandelli si è più volte avvicinato a Piazza Meda e ad oggi la questione potrebbe rivelarsi molto interessante, dato che il gruppo ha l’ambizione di crescere ancora.

Come abbiamo detto all’inizio ci sarebbe anche Credit Agricole nel ventaglio delle proposte, la quale sicuramente aumenterebbe decisamente la propria presenza in Nord Italia; ad ogni modo Parigi tende a non sbilanciarsi, anche perché diversi i dubbi sollevati in materia di shopping italico a causa della pandemia e della conseguente situazione economica.

 

 

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