Crédit Agricole Italia e Amundi: obiettivo 100% sostenibilità

Il tema della sostenibilità negli ultimi anni ha vissuto una vera e propria rivoluzione. Da oggetto di semplice dibattito per i salotti buoni del risparmio gestito, con il passare degli anni e il costante incremento di interesse da parte degli investitori, è arrivato ad assumere sempre più un ruolo essenziale per un’offerta finanziaria che vuole mirare non soltanto a essere moderna, ma anche efficiente.

Sostenibilità non è quindi più soltanto una parola, ma una vera e propria linea guida per il mercato. Un approccio, quello sostenibile, che da sempre ispira Crédit Agricole nel suo agire, tanto che la “Banca Verde” – così come viene spesso citata – è  il 1° finanziatore della transizione energetica in Francia.

Per il gruppo guidato in Italia da Giampiero Maioli, la sostenibilità è parte integrante del Dna: il percorso parte dalla Francia nel 2003, con l’adesione al Global Compact delle Nazioni Unite, ed approda con successo nel nostro Paese, secondo mercato domestico  Qui, Crédit Agricole Italia ha intrapreso dal 2017 un percorso di energy management e si propone di avviare, entro il primo trimestre 2021, l’adeguamento delle politiche creditizie attivando a 360° le metriche Esg, con declinazione sulle Pmi.

Lungo il percorso intrapreso da Crédit Agricole Italia, troviamo anche Amundi, Sgr del gruppo. Le due realtà, infatti, ultimeranno il catalogo di offerta Esg entro il prossimo anno, per completare la migrazione verso il 100% di fondi Esg entro il 2021.

Possiamo definire la sgr del gruppo Agricole “pioniera negli investimenti responsabili”: con oltre 30 anni di esperienza nel settore, infatti, è stato membro fondatore e firmatario nel 2006 dei Principi per gli Investimenti Responsabili (Pri) delle Nazioni Unite.

Oggi gestisce 331 miliardi di euro in investimenti responsabili e vanta un team di analisti dedicato che sviluppa e implementa le metodologie Esg proprietarie, ma la società mira a spingersi ancora oltre, per diventare entro la fine del 2021 un’azienda 100% Esg, in materia di rating, gestione e politica di voto.

 

In particolare il processo proprietario di analisi Esg di Amundi consiste nell’attribuzione di un rating Esg che va da A e G (in cui A è il migliore e G il peggiore) alle società analizzate. Partendo dai dati extra-finanziari forniti da provider esterni, le aziende sono valutate sulla base di 37 criteri, di cui 16 generici e applicabili a ciascuna società indipendentemente dal settore in cui opera, e 21 criteri specifici per settore. Per essere più efficace, l’analisi esg si concentra sui criteri chiave a seconda del business, infatti la ponderazione dei criteri in base al settore analizzato rappresenta un elemento cruciale. All’analisi quantitativa viene affiancata un’analisi qualitativa attraverso politiche di ingaggio attivo per influenzare le società ad adottare i criteri di sostenibilità. Ad oggi, Amundi ha attribuito un rating Esg a circa 9.000 aziende a livello globale.

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