Bancario, non avere paura di diventare consulente

Vi siete mai sentiti “costretti” in ruolo o in una professione che, per varie motivazioni, non vi apparteneva più?

Oggi vi riproponiamo un commento scritto da Giulia Montalbetti, recruiter private banker e financial advisors di Allianz Bank, pubblicato sulla sua pagina Linkedin (questo il post originale), la quale espone un’interessante riflessione sul momento in cui le persone prendono consapevolezza che è giunto il momento di cambiare professione, ma le ansie e i timori tendono a rallentare la presa di posizione.

“Occupandomi di selezione di Private Bankers, Consulenti Finanziari e Professionisti che provengono dal mondo bancario, spesso mi accorgo che nelle motivazioni date nel voler rimandare un incontro conoscitivo e soprattutto nel rimandare un’importante decisione come quella di un vero cambiamento lavorativo intervengono fattori esterni, ovvero si avverte la necessità di un evento negativo scatenante (ad es: il peggioramento del proprio status, il clima d’ufficio non favorevole e collaborativo) che serva da spinta motivazionale, da appiglio e che ci possa “giustificare” tale scelta.

Sono convinta che quando inizia a maturare in noi la voglia di “guardarsi intorno” ed il pensiero di voler affrontare un cambiamento lavorativo importante, specialmente se si tratta di lasciare il mondo “banca tradizionale” per accedere alla “rete”, la spinta debba avvenire dentro di noi: siamo noi che scegliamo di “orientarci verso” e non di “scappare da”, è un percorso interiore di maturazione di consapevolezze ed obiettivi a lungo termine.
Per questo motivo, non lasciamo che siano gli eventi a scegliere per noi, scegliamo cosa vogliamo essere e dove vogliamo farlo.”

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