Decreto Ristori bis: no ai consulenti, sì alle escort

Ha fatto non poco discutere la scelta dei soggetti beneficiari delle iniziative contenute nel DL Ristori bis, dopo che è stata pubblicata qualche giorno fa in Gazzetta Ufficiale la versione definitiva dello stesso che contiene misure per indennizzare le attività interessate dalle misure di contenimento della pandemia da covid-19 e l’elenco dei codici Ateco delle attività che saranno ristorate.
Gli articoli del decreto vedono da una parte un allargamento dei codici ateco beneficiari delle misure del decreto Ristori 1 del 28 ottobre (allegato 1) e l’elenco dei nuovi codici Ateco che saranno beneficiari dei ristori in seguito alle nuove misure restrittive relative alle zone Rosse (allegato 2)

Il malcontento di diverse categorie professionali non riscontrabili all’interno dei sopracitati elenchi è palese e tra queste troviamo anche agenti e consulenti finanziari, come ci ricorda la recente protesta delle sigle Anasf, Assopam, Federagenti e Fiarc che hanno chiesto “l’inclusione delle categorie degli agenti di commercio e degli intermediari finanziari nel Decreto Ristori Bis”. Come noto, infatti, le categorie professionali degli Agenti di Commercio, dei Consulenti finanziari, degli Agenti in Attività Finanziaria, dei Collaboratori di AAF e SMC e delle Aziende Mandanti, non sono state inserite tra le beneficiarie di tale provvedimento e le quattro sigle, nella nota inviata a Conte, chiedono “in ragione delle legittime aspettative delle categorie rappresentate, che queste ultime vengano ricomprese dal novero dei beneficiari dei ristori. È evidente, infatti, che i circa 220.000 intermediari del commercio e finanziari italiani stiano subendo un ulteriore fortissimo contraccolpo economico in questa fase, avendo come clientela imprenditori ed esercizi che operano nei settori recentemente oggetto di chiusura totale o parziale. Si tratta di intermediari che svolgono la propria attività sotto forma di impresa individuale o societaria e per questo riteniamo che tali categorie debbano rientrare tra le beneficiarie del Decreto in oggetto”, scrivono Anasf, Assopam, Federagenti e Fiarc nella lettera inviata al Presidente del Consiglio.

Altro elemento che ha scatenato non polemiche in tema di DL Ristori Bis è stata l’inclusione di alcune attività considerate non essenziali (nelle parole di chi si lamenta) come sexy shop (codice ateco 47.78.94, contributo a fondo perduto del 200%) e agenzie matrimoniali e d’incontro ( codice ateco 96.09.03, contributo a fondo perduto del 200%). In quest’ultima categoria rientrerebbero anche le agenzie di accompagnatrici, equiparate ai fini fiscali a quelle matrimoniali, come afferma Serena Ranieri, presidente di Federmep “Persino le agenzie di escort riceveranno il contributo previsto dal decreto ristori bis. Non solo i sexy shop, quindi, ma anche le agenzie di accompagnatrici, equiparate, ai fini fiscali, alle agenzie matrimoniali. E invece molte categorie in ginocchio a causa delle restrizioni, alcune delle quali inserite nella filiera dei matrimoni e degli eventi, continuano ad essere escluse”.

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