Consulenti, occhio a quel questionario Mifid

Una firma sul questionario Mifid non basta a sollevare l’intermediario da ogni responsabilità, occorre valutare a tutto campo se l’investimento proposto sia coerente con il profilo dell’investitore. Come riporta un articolo apparso su Plus 24 di sabato 14 novembre, il tema è spesso al centro delle controversie che si aprono davanti all’Arbitro per le controversie finanziarie (Acf) di Consob. E spesso la contestazione della correttezza del documento firmato porta il cliente ad avere ragione rispetto alla sua controparte.

Ma occorre sapere che questo non avviene sempre, prosegue l’articolo a cura di Antonio Criscione, perché l’Acf sottolinea spesso il principio per cui “il risparmiatore, firmando il questionario, si assume la responsabilità del suo contenuto, in virtù del principio di autoresponsabilità”. E quindi l’idea di firmare e poi “cascare dal pero” non è sempre vincente. Lo diventa invece quando il cliente che si rivolge all’Acf esibisce prove che sostengano sufficientemente la tesi per cui il questionario sarebbe stato, in realtà, redatto dall’intermediario.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!