Consulenti, se l’emotività ora si può misurare

Essere emotivi non è un difetto ma se lo si è troppo e soprattutto lo si dimostra nelle scelte finanziarie, la questione si fa più problematica.

La finanza comportamentale da anni studia queste dinamiche e come prevenirle e a tal proposito Roberto Malnari, risk manager di Ten Sigma Sagl di Lugano ha provato a costruire una sorta di rating per misurare l’emotività. A riportare la notizia, un articolo di Plus24.

La formula, presentata al Tol Expo, è stata implementata dopo aver studiato alcuni casi di clienti le cui gestioni avevano realizzato performance negative negli anni precedenti e solo dopo aver affidato le gestioni a processi automatizzati con sistemi di intelligenza artificiale, le perdite sono state recuperate anche se i clienti hanno poi subito provveduto a liquidare ogni investimento. Probabilmente, se questi investitori avessero avuto un metodo per analizzare la loro situazione emotiva, probabilmente avrebbero continuato ad investire.

“Si tratta di un rating che va da -7 a +7 – spiega Malnari – quando il rating è positivo (credito emotivo) significa che sono state soddisfatte le aspettative di rendimento comparato al rischio, anche da un punto di vista psicologico, mentre quando il rating è negativo (debito emotivo), significa che sono state deluse con gravi condizionamenti per le future scelte di investimento”.

Il rating è calcolato analizzando il rendimento medio per ogni strumento degli ultimi 5 anni, il rischio e la liquidità media dello strumento.

“Questo metodo – aggiunge Malnati – può essere utile anche per i consulenti che devono valutare in maniera oggettiva la potenziale emotiva dei loro clienti”.

 

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