Banca Generali, Mossa dalla parte dei giovani

Il ruolo per i giovani nel futuro dell’Italia, con le proposte per l’agenda politica formulate dall’associazione giovanile Officine Italia partendo dai progetti per il lavoro, sostenibilità e digitalizzazione. Sono i temi su cui si è concentrato Gian Maria Mossa, amministratore delegato di Banca Generali, partecipando al talk dell’Ansa cui ha preso parte anche Domenico Siniscalco, economista ed ex ministro del Tesoro. L’Ad della banca private ha raccontato: “Il tema dei giovani legati al mondo del lavoro non è semplice nel nostro Paese; io stesso sono entrato in banca a 38 anni e questo paradossalmente non mi ha agevolato. Per quanto riguarda poi la nostra sfera di influenza posso dire che oggi la ricchezza è in mano alle vecchie generazioni e la metà delle nostre masse che gestiamo è in mano a over 45 e bisogna certamente essere molto attenti per gestire i passaggi generazionali”.

Mossa analizza poi la realtà che vivono i giovani in parallelo con quanto succede all’estero. “I ragazzi che prendono parte ad iniziative come Officine Italia sono le nuove leve che sono molto esposte nel lavoro, molto orientati all’impegno professionale e sono, paradossalmente, quelle meno visibili. Banca Generali vuole invertire questa tendenza che all’estero viene molto percepita nei nostri confronti. Da azienda quotata i nostri investitori internazionali temono molto il tema dell’invecchiamento del nostro Paese. Noi impegnati su più fronti per cambiare le cose. Lo facciamo provando a gestire al meglio il passaggio dei patrimoni da una generazione all’altra. E poi lavoriamo sul sostegno all’economia reale. È un tema sul quale possiamo seguire l’esempio di paesi come la Francia dove avvicinare il risparmio alle aziende favorisce proprio i giovani imprenditori. Il nostro impegno in tal senso è per volto a creare un ecosistema per aziende giovani per essere il motore che connette il risparmio a queste imprese innovative”.

Un concetto molto legato alle preoccupazioni di molti investitori che oggi tendono ad accumulare e a non investire. Qui Mossa spiega: “il tema del risparmio immobilizzato è fondamentale. Oggi si accumula sui conti correnti come reazione all’incertezza e alla paura. Relativamente a quest’ultimo è difficile agire. Ma si può lavorare sul tema degli investimenti e qui bisogna puntare sui benefici fiscali. Oggi infatti per esempio sui Pir si ottiene un beneficio solo rischiando ma in questo modo i risparmiatori non trovano la protezione necessaria per investire soprattutto in un momento complesso come questo. Invece bisognerebbe garantire che un’eventuale performance negativa goda di benefici fiscali. Una specie di paracadute che favorirebbe la crescita della domanda e porterebbe liquidità verso pmi, start up innovative che quasi sempre vedono i giovani in primo piano”.

Centrale per lo sviluppo delle istanze dei giovani è il tema dell’Open innovation. A riguardo la visione di Mossa è chiara: “Siamo di fonte ad un tema fondamentale. Italia abbiamo due realtà produttive principali. Ma se il settore dell’imprenditoria è altamente produttivo, non si può dire lo stesso della Pubblica Amministrazione. Proprio invertire questa rotta sulla PA è una ricetta per uscire dalla stagnazione economica. In questo senso si può puntare sui giovani che hanno nel loro Dna il mondo dell’open innovation e che spesso sono portatori di cambiamento e innovazione. Questo vale per le grandi aziende che possono contare su piccole realtà create in questo ambito dai giovani sia per la Pubblica Amministrazione che ancora di più ha bisogno di questi elementi di rinnovamento.

E poi c’è il tema del lavoro con il percorso di studi che non sempre prepara gli studenti in modo adeguato e che rende alcune realtà poco attrattive. Concetto che l’Ad di Banca Generali condivide: “Il lavoro delle banche tradizionali non è attrattivo per le nuove generazioni. Ma per chi si occupa di risparmio, parte corporate, anche immobiliare le chance non mancano. Oggi il mondo della formazione è spesso ancora distante dal mondo del lavoro anche se alcune università si stanno impegnando in tal senso ma bisogna fare percorsi di studio ad hoc. Banca Generali è uno dei posti più attrattivi: cresciamo molto attraverso i giovani perché siamo rivolti ai mondi dove c’è crescita. Anche le Università dovrebbero orientarsi verso i settori che sono in crescita.

Infine il tema della sostenibilità sempre più dibattuto e che Mossa lega a quello di crescita: “Il concetto di sostenibilità si allarga oggi sempre di più a quello di crescita sostenibile. Abbiamo un vantaggio epocale legato a crescita tecnologica che non è analogica ma digitale e presenta pochi effetti collaterali. In Italia bisogna lavorare per stimolare gli imprenditori storicamente in grado di creare ricchezza per indirizzare queste risorse proprio in ottica di crescita sostenibile e digitale. E poi c’è tema demografico: bisogna impegnarsi per evitare che la piramide demografica non si invertita. Favorire i giovani è decisivo per evitare che il Paese di blocchi del tutto: vale per il concetto di famiglia e ogni ambito lavorativo”.

 

 

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