Investimenti SRI e digitale, questi trend sconosciuti (in Italia)

Sostenibilità e digitalizzazione sono indicati come i grandi trend del futuro nel mondo del risparmio gestito. E, in effetti, gli investimenti in questi campi stanno aumentando, ma a giudicare dal “Rapporto per il 2020 sulle scelte di investimento delle famiglie italiane” di Consob almeno nel nostro paese questi due grandi trend – pur facendo progressi – ancora non sfondano.

Il report, basato su interviste, ha infatti rilevato che, nel 2020, meno del 30% degli investitori dichiara di conoscere gli SRI (investimenti socialmente responsabili) sebbene tale quota risulti in crescita rispetto alle rilevazioni precedenti. Tale percentuale sale al 70% circa se si considerano coloro che dichiarano di averne almeno sentito parlare.

L’interesse degli intervistati in questa tipologia di investimento risulta elevato tra coloro che affermano di conoscere la materia, specie tra gli investitori. Nel complesso, tuttavia, gli SRI rimangono poco diffusi (solo l’8% ne possiede in portafoglio), sebbene sia in aumento rispetto al 2019 la quota di coloro che rispondono di aver ricevuto una raccomandazione all’investimento in SRI dal proprio consulente.

Non va molto meglio sul fronte dei servizi finanziari digitali. Infatti, con riferimento a specifici ambiti dell’innovazione finanziaria concernenti le cripto-valute, il trading online e fenomeni quali il robo advice e il crowdfunding emerge un livello di attività molto contenuto: solo il 5% del campione, infatti, riferisce di avere effettuato trading online e le percentuali risultano inferiori negli altri casi, sebbene il dato risulti più elevato tra gli investitori. La quota di individui che dichiarano di avere una conoscenza, seppur basilare, di servizi finanziari digitalizzati è più alta tra gli investitori, dove si passa dal 13% per il robo advice al 30% circa per le valute virtuali e il crowdfunding al 44% per il trading online. Tra i fattori che potrebbero stimolare l’interesse emergono la possibilità di investire piccole somme e, nel caso specifico delle valute virtuali, la possibilità di guadagnare velocemente. Tra i deterrenti, invece, si citano più di frequente il timore di subire truffe e di non avere sufficienti competenze finanziarie e digitali.

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