Allarme patrimoniale: cosa potrebbe colpire e come difendersi

Vi proponiamo di seguito un interessante approfondimento sull’attualità fiscale a cura di Fabrizio Taccuso dello Studio Andreoli & Taccuso. Al centro la scottante tematica della patrimoniale. Buona lettura.

La Patrimoniale è un’imposta che colpisce il patrimonio, a cui lo Stato potrebbe far ricorso per far fronte ad una situazione di emergenza.

La Patrimoniale consiste in un prelievo calcolato sulla base della ricchezza. In pratica va a gravare sui ceti più abbienti della popolazione a cui si chiede un sacrificio in un delicato momento storico.

Potrebbe colpire chiunque possieda immobili (abitazione, prima casa, negozi, magazzini, capannoni), oppure valori mobiliari (conto corrente, titoli di stato, azioni, obbligazioni, fondi comuni, gestioni patrimoniali, conti deposito, Etf, Etc). Inoltre potrebbe riguardare sia il patrimonio di persone fisiche che persone giuridiche.

Si parla di imposta e non di tassa patrimoniale perché corrisposta non a fronte di un servizio ricevuto, ma per servizi che lo Stato o gli Enti pubblici corrispondono alla collettività nel tempo.

Patrimoniale

Patrimoniale

Negli ultimi giorni si è tornato a parlare dell’introduzione di una Patrimoniale…

Alcuni politici hanno suggerito nella nuova legge di Bilancio di tassare il patrimonio dei più ricchi. La proposta riguarderebbe:

  • Abolizione dell’Imu e dell’imposta di bollo su conti correnti e deposito titoli;

sostituendola dal 1 gennaio 2021 con un’aliquota progressiva minima dello 0,2% sui grandi patrimoni.

In particolare:

  • 0,2% tra i 500.000 euro e 1 milione;
  • 0,5% tra 1 milione e 5 milioni;
  • 2% al di sopra dei 50 milioni;
  • Fino al 3% (solo per il 2021) per le grandi fortuna sopra il miliardo di euro.

La base imponibile sarebbe costituita da una ricchezza netta superiore a 500 mila euro, derivante dalla somma delle attività mobiliari ed immobiliari al netto delle passività finanziarie. Ciò sia per le attività detenute o posseduti in Italia che all’estero da persone fisiche. Secondo i dati forniti dalla Banca d’Italia riguardanti i bilanci delle famiglie, sarebbero interessati da questo provvedimento circa un decimo dei nuclei familiari italiani. 

L’illustre precedente

Nella memoria collettiva è ancora vivo il ricordo del prelievo forzoso del luglio 1992attuato dal Governo Amato. La lira era sotto attacco e per evitare che la nostra Moneta uscisse dal Sistema Monetario Europeo (SME),  fu introdotto improvvisamente un prelievo straordinario del 6 per mille dal saldo dei conti correnti degli italiani. Lavoravo da poco in banca ed a quel tempo facevo il cassiere. Ricordo ancora le maledizioni dei clienti a Giuliano Amato. Il prelievo forzoso portò nella casse dello Stato circa 100 mila miliardi di lire, ma non fu sufficiente ad evitare l’uscita dalla SME, a causa della forte speculazione finanziaria di George Soros.

Oggi esistono già delle patrimoniali “nascoste”.

La Cgia di Mestre ha calcolato che di ‘patrimoniali’ in Italia ce ne siano già una quindicina. Nel 2017 hanno generato un gettito che ha sfiorato i 46 miliardi di euro. Mi riferisco a:

  • imposte sugli immobili, che hanno consentito all’Erario di incassare 21,8 miliardi;
  • bollo auto, 6,7 miliardi nelle casse dello stato;
  • imposta di bollo (sui conti correnti e deposito titoli) altri 6,3;
  • imposta di registro e imposta sostitutiva, 5,3 miliardi

Perché se ne parla? E’ un pericolo imminente?

L’Italia ha un debito pubblico molto elevato ed in ulteriore crescita, dal momento che si deve far fronte all’emergenza Covid-19, sia dal punto di vista sanitario che economico. Si stima che il rapporto debito/Pil possa arrivare in area 160%. Una patrimoniale avrebbe l’obiettivo di abbattere il debito pubblico e risanare i conti dello Stato. 

Personalmente non ritengo probabile una patrimoniale già entro il 2020 o comunque a brevissimo termine. Al momento stiamo già vivendo una fase di forte stress emotivo e finanziario e non credo si voglia infierire oltre. Penso tuttavia che nel momento in cui l’emergenza sarà passata sia praticamente inevitabile una sua introduzione.

Che cosa potrebbe colpire?

Al momento si possono solo formulare delle ipotesi e studiare le eventuali contromisure. A seconda dell’urgenza del provvedimento ci sono delle strade che sembrano più facilmente percorribili rispetto ad altre. Quelle di cui si parla con più frequenza riguardano:

  • prelievo dai conti correnti;
  • reintroduzione Imu;
  • aumento tasse di successione

L’Italia ha un debito pubblico elevato, ma una grande ricchezza privata. Un prelievo forzoso dai conti correnti è sicuramente la via più facile per mettere le mani nelle tasche degli italiani. Gli ultimi dati ci dicono che attualmente sono parcheggiati sui conti correnti e conti deposito (privati ed aziendali) circa 1.900 miliardi di euro.

Una soluzione di buon senso consiste nel non fare trovare allo Stato denaro sul tuo conto corrente. Pertanto ti consiglio di tenere in conto solo la liquidità necessaria per le spese correnti (dai 3 ai 6 mesi) ed investire il resto. Il tema sempre attuale è quello di una corretta pianificazione finanziaria. Contattami se non sai come fare o hai dubbi al riguardo…

Patrimoniale - Come ridurre gli effetti

Patrimoniale – Come ridurre gli effetti

Oggi si paga già l’Imu sulla seconda casa e sugli immobili classificati come “di lusso”.

Pensare di tornare a pagare questa imposta su tutti gli immobili classificati anche come prima casa non è poi così irrealistico. Il 75,2% delle famiglie italiane, tre su quattro, vive in una casa di proprietà. Il dato nasce dalla ricerca congiunta dell’Agenzia delle Entrate e dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia. Certamente un provvedimento di questo tipo comporterebbe una forte penalizzazione per un settore, determinante per la crescita dell’economia italiana, già in forte difficoltà. I prezzi degli immobili sono in forte diminuzione a causa degli inquilini che faticano a pagare l’affitto e per la maggior selettività delle banche a concedere mutui.

L’Italia è il paese con le tasse di successione più basse in Europa.

Le imposte sulle tasse di successione sono inferiori rispetto alla media degli altri paesi europei. Gli eredi in linea retta ad oggi beneficiano di una franchigia di 1 milione di euro a beneficiario, oltre pagano il 4%. Più volte nel corso degli anni si è parlato di abbassare la soglia di esenzione, ossia diminuire la franchigia, aumentando contemporaneamente l’aliquota. Considerando che nei prossimi anni avremo il più grande passaggio generazionale di ricchezza della storia, ipotizzare un aumento della tassazione in linea con gli altri Paesi europei sembra un’ipotesi tutt’altro che remota.

Anche in questo caso possiamo aiutarti, studiando soluzioni adeguate al tuo patrimonio complessivo.

Più volte, seguendo facoltosi nuclei familiari, abbiamo pianificato per tempo il passaggio di ricchezza tra genitori e figli, scegliendo strumenti validi sia da un punto di vista fiscale che finanziario. In questi casi il supporto del consulente finanziario indipendente si rivela decisivo su più fronti, in primis il risparmio di costi.

Ti sconsiglio vivamente di sottoscrivere le polizze che ti propone la tua banca che, il più delle volte si rivelano un vero e proprio boomerang. Sia a causa degli elevati costi che di molte altre rigidità dal punto di vista della gestione e dei vincoli.

Abbiamo elencato sono solo alcune delle situazioni che potrebbero essere prese di mira al fine di aumentare il gettito dello Stato. Ci sono anche soluzioni alternative, probabilmente percepite come meno invasive. Tra queste ricordiamo:

  • un aumento dell’Iva;
  • l’aumento delle imposte sui proventi finanziari, attualmente al 12,50% per titoli di Stato ed organismi sovranazionali e al 26% per gli altri strumenti finanziari;
  • una nuova riforma delle pensioni con l’innalzamento dell’età pensionabile;
  • aumento dell’imposta di bollo sul conto corrente e del deposito titoli, attualmente applicata nella misura di 0,20% annuale sul controvalore del deposito.

Il consiglio più importante che mi sento di darti è di non sottovalutare questa cosa. Valuta e pianifica per tempo le soluzioni più idonee a tutelare e valorizzare il patrimonio che, tu stesso e forse qualcuno prima di te, con impegno e sacrificio avete messo da parte.

 

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