Assoreti: risparmio e consulenza per il rilancio del paese. La cronaca di Bluerating

Bentrocati con i LIVE targati Bluerating.

Oggi vi riporteremo le riflessioni dei protagonisti della  presentazione della Ricerca Eumetra , a cura di Assoreti”RISPARMIO E CONSULENZA, INSIEME PER IL RILANCIO DEL PAESE”.

La pandemia Covid 19 mette d’accordo tutti sulla necessità di investire maggiormente sul futuro del Paese  e su chi ha un ruolo primario per la ripresa. Gli italiani sono pronti a partecipare con i propri risparmi
a un progetto nazionale comune e ritengono il sistema finanziario – vale a dire le banche, il credito, le soluzioni di investimento, la gestione del risparmio – una soluzione all’attuale situazione
di difficoltà e di incertezza.

E’ questa la cornice di un quadro, in parte inaspettato, che emerge dalla ricerca “Risparmio e Consulenza, Insieme per il Rilancio del Paese”, realizzata da Eumetra per Assoreti.

Gli italiani hanno ben chiara anche l’agenda di priorità di spesa che riguarda le 3 grandi aree dello Sviluppo, delle Infrastrutture e delle Imprese; hanno maggiore consapevolezza del ruolo della finanza,
e della consulenza finanziaria in particolare, che può canalizzare le “disponibilità” in opportunità concrete di investimento. E non solo in termini operativi (cosa fare per la famiglia e le imprese) ma anche, e soprattutto, in termini di ruolo sociale.

Intervengono:

FERRUCCIO
DE BORTOLI
Editorialista Corriere della Sera

PAOLO
MOLESINI
Presidente di Assoreti

FABRIZIO
FORNEZZA
Partner Eumetra

Fabrizio Fornezza: “Le famiglie italiane hanno come prima preoccupazione l’aspetto economico, più della pandemia stessa. Per il 48% degli intervistati l’Italia ha moltissimo bisogno di investire sul futuro. la prima necessità per gli intervistati è il tema del rilancio del sistema produttivo, con in primo luogo, per il 31%, aiutare le aziende a produrre in Italia. una altro tema forte è quello degli investimenti infrastrutturali (scuole, ospedali) e in tecnologia. Ben 97 investitori/risparmiatori su 100 sarebbero d’accordo ad usare il risparmio nazionale per queste finalità. Serve trovare la ricetta giusta per mediare gli interessi nell’ottica del beneficio del paese. In tal senso la finanza, per il 67 % degli intervistati, può essere molto o moltissimo utile per il rilancio del paese ed è per questo che le aspettative verso la finanza degli italiani sono molto alte.  In primo luogo gli italiani esprimono attese per il supporto alle imprese (71%), poi alle famiglie (66%) e infine allo stato (44%). La consulenza finanziaria è la cinghia di connessione tra queste esigenze e il mondo reale. La a consulenza di qualità è considerata “importante e per tutti”: l’89% degli intervistati l’ha apprezza. L’85% del campione è molto o abbastanza d’accordo che una buona consulenza finanziaria, sulla gestione del denaro famigliare, servirebbe a tutti. I primi tre maggiori bisogni della consulenza finanziaria oggi, per gli intervistati, sono: risparmio, investimento e pensione. Per il 76% del campione la consulenza può essere un aiuto alle famiglie per la gestione dei risparmi”.

Paolo Molesini: “Vorrei sottolineare due punti della ricerca. Il primo è il ruolo della finanza, per tanto tempo sul banco degli imputati mentre ora in un ruolo di riscatto; le banche non hanno mai smesso di dare credito e hanno sostenuto imprese e famiglie nei momenti più duri e il mondo delle reti non è stato da meno, accompagnando gli italiani in una gestione razionale del risparmio in un momento di paura ed emergenza. Il secondo tema è il fatto che la consulenza non è un servizio per ricchi. Fare consulenza per facoltosi è più facile e meno importante che farlo per persone meno abbienti. La mia raccomandazione è: usate di più i vostri consulenti, vi aiuteranno a vivere meglio. il consulente deve prendersi la responsabilità di tutto il patrimonio della famiglia, non solo quello finanziario. Siamo un paese di ricchi che guadagnano poco e in tal senso il consulente può essere fondamentale per modificare questo assunto. I costi della consulenza sono enormemente inferiori al potenziale di ricchezza che può generare”.

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