Taglio dei dividendi, Doris e Mossa si ribellano
Dopo la discussa raccomandazione della Bce al pagamento dei dividendi (qui l’analisi di equita), con l’imposizione di un limite pari al minore tra il 15% degli utili 2019-20 e 20bps sugli RWA (acronimo di Risk-Weighted Assets, che esprime una ponderazione dei fattori di rischio imputabili a ciascuna attività finanziaria detenuta dalla banca), il mondo delle reti si ribella e lo fa nelle dichiarazioni puntute di due protagonisti dello stesso, cioè Massimo Doris e Gian Maria Mossa, rispettivamente ad di Banca Mediolanum e ad e dg di Banca Generali.
Come riporta Il Sole 24 Ore, le parole di Massimo Doris sanno di disappunto: “Siamo profondamente delusi. E’ evidente che l’attenzione è stata concentrata solo sulle banche tradizionali e non sono stati considerati altri modelli di business, molto meno rischiosi e che paradossalmente oggi vengono puniti più delle banche tradizionali”.
Sulla scia dell’insoddisfazione si colloca anche l’intervento di Gian Maria Mossa: “Ad essere penalizzate sono proprio le banche più distanti dal settore bancario tradizionale e che operano nel settore della gestione del risparmio delle famiglie. Paradossalmente saranno proprio queste ultime a subire le maggiori restrizioni, nonostante la forte generazione di utili, l’elevata solidità di capitale, l’elevato Roe e l’alta qualità degli attivi”.
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1 commento
Di sicuro i loro asset sono meno rischiosi rischiamo noi clienti. Questi sono quelli che ti mandano le email esortando alla solidarietà e alla fratellanza. Mah!