Consulenti, 4 trucchi per fare ottenere un mutuo ai vostri clienti imprenditori

Vi proponiamo di seguito un interessante approfondimento a firma Marco Massari, consulente aziendale e braccio destro degli imprenditori, che propone 5 insoliti ma ottimi consigli per gli imprenditori, per aiutarli ad ottenere più facilmente credito bancario. Uno di questi risiede nel farsi assistere da qualcuno, ragion per cui, nella speranza che i vostri clienti si affidino a voi consulenti, ecco gli altri quatto “trucchi”.

Dicembre per gli imprenditori è da sempre un mese di bilanci e riflessioni. Si valutano i ricavi e le perdite, ci si guarda indietro per analizzare ciò che è stato fatto e, soprattutto, si guarda al futuro facendo nuovi progetti.
Quest’anno non farà eccezione, con l’ulteriore difficoltà di decifrare l’incertezza del momento e, soprattutto, di cosa accadrà nei prossimi mesi. “L’unica certezza è che quando arriverà il momento della ripresa (speriamo il prima possibile) gli imprenditori dovranno farsi trovare pronti. – Spiega Marco Massari, consulente aziendale e braccio destro degli imprenditori – Questo vuol dire non soltanto avere le idee chiare sul da farsi, ma anche avere la liquidità sufficiente per farlo. Oggi, però, le banche tendono a ‘chiudere i rubinetti’, e ottenere un fido non è sempre semplice, ma ci sono alcune cose che puoi fare per ‘portare l’acqua al tuo mulino’, ottenendo più facilmente una risposta positiva”.
Ecco, dunque, 4 insoliti ma ottimi consigli per ottenere più agevolmente credito bancario:
– Chiedete i fidi quando non vi servono
La maggior parte degli imprenditori che ho conosciuto, sono sempre stati convinti che essere poco indebitati sia un vantaggio nel richiedere fidi alle banche. Questa cosa è certamente vera, ma lo è solo in parte. Le aziende sovra indebitate non vengono finanziate, ma è anche vero che avere già un po’ di debito bancario vi sarà d’aiuto. Questo perché esistono le “banche dati”, di cui le principali sono CRIF e Centrale Rischi, in cui i vostri comportamenti creditizi passati vengono registrati e successivamente interrogati da chi sta valutando se darvi nuovi finanziamenti. L’assurdo è questo: se non siete presenti in queste banche dati, nessuna statistica potrà essere fatta sul vostro conto, e nessuno potrà dire se, in caso di prestiti, li avreste restituiti. Meglio, dunque, avere degli impegni bancari e dimostrare di essere corretti nel loro utilizzo, piuttosto che risultare “sconosciuti al Sistema bancario”. Iniziate a chiedere dei piccoli fidi, anche quando non vi servono, per poi aumentarli gradualmente oltre la soglia dei 30.000 euro (valore sotto il quale i dati non vengono comunque inseriti in “Centrale Rischi”). Non vi servono? Non è importante, tutto ciò vi verrà comodo quando avrete bisogno di cifre ben più consistenti, per dimostrare di essere un buon pagatore.
– Scordatevi la botte piena e la moglie ubriaca
Il sogno di quasi tutti gli imprenditori italiani è pagare meno tasse possibile, o, ancora meglio, non pagarle nemmeno. Per questo, vessano i commercialisti con richieste assurde, per chiudere i bilanci in pareggio e “scaricare” ai limiti della decenza. Un tempo, su queste modalità c’era un tacito accordo con le banche, addirittura, c’era chi faceva due bilanci, uno per lo Stato e uno per le banche! Oggi, scordatevi tutto questo. Siamo nell’epoca dei rating, delle statistiche, della supremazia dei numeri e dei computer. Del vostro “nero” non importa nulla a nessuno, oltretutto sappiate che c’è un focus molto alto sulla legalità d’impresa e sull’antiriciclaggio: il vostro “approccio” fiscale potrebbe essere scambiato per associazione a delinquere, e la vostra difesa poi non sarà così semplice. Dimenticatevi, dunque, di poter avere le dichiarazioni dei redditi da nullatenenti e, contemporaneamente, di vedervi spalancare le porte del credito. Non funziona più così. Concentratevi, invece, sul produrre i migliori conti possibili, e sulle strategie per crescere onestamente, in modo da avere, l’anno successivo, i soldi per pagare le tasse.
– Testa di legno o testa di razzo?
Parliamoci chiaro: i prestanome (detti in gergo “teste di legno”) sono illegali, soprattutto se presi con lo scopo di delinquere. Ci sono, però, delle situazioni “limite”. Ad esempio, potete anche essere il migliore imprenditore, ma se nel vostro passato ci sono “macchie” creditizie, difficilmente otterrete un fido. Sono quei casi in cui l’imprenditore esasperato arriva quasi agli insulti, dando della “testa di razzo” al direttore di Filiale che, magari, i fidi vorrebbe pure darglieli, ma che non può fare nulla. La situazione, oggi, è dunque questa: se nel vostro passato avete “macchie” come fallimenti, protesti, segnalazioni per cattivo utilizzo di carte di credito, ipoteche giudiziali, situazioni di sconfinamento non risolte con banche o finanziarie, scordatevi di poter accedere al credito, o ritenetela una strada molto difficile da percorrere. Saranno le stesse banche a consigliarvelo: se avete dei problemi, uscite dalla società e, magari, fatevi assumere come dipendenti. Lasciate che a comparire siano i soci “puliti”.
– Sfruttate la legge d’attrazione
Henry Ford disse “sia che tu creda di farcela che di non farcela, avrai comunque ragione”. Questo è uno dei tanti aforismi citati dai fautori della “Legge di Attrazione”. Ci sono esperimenti scientifici di fisica quantistica che mostrano come il ruolo dell’osservatore sia fondamentale nella costruzione della realtà. Detto in parole molto povere, è facile che si manifesti ciò che crediamo possibile. Se andiamo in banca con il terrore che ci venga detto di no, lo scenario più probabile sarà esattamente questo. Invece, se sapremo entrare nello stato mentale ed emotivo dell’obiettivo raggiunto, le possibilità di riuscita aumenteranno. Rilassarsi è fondamentale, anche se so benissimo che è difficile farlo quando gli affari non vanno come vorremmo, e abbiamo bisogno di liquidità. Anche per questo a volte dobbiamo compiere scelte apparentemente illogiche, come chiedere fidi quando non ne abbiamo bisogno. Lo stato di necessità è e sarà sempre il nostro peggiore alleato. Anche esercitarsi a sviluppare sentimenti positivi, come la gratitudine per ciò che si ha, sembra avere effetti positivi, a differenza di quegli stati emotivi di perenne insoddisfazione, che non fanno che confermarsi di continuo, portando solo ulteriore frustrazione.

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