Piazza Affari ha vissuto un lunedì mattina molto difficile in seguito ai timori dovuti alla mutazione inglese del virus Sars-Cov-2. Il Ftse Mib, infatti, alle 12 faceva segnare un fragoroso -3,8%, un’ondata rossa che ha colpito in primis i titoli petroliferi, ma ha coinvolto in modo più o meno severo anche i titoli finanziari, quelli delle banche-reti compresi.
Scorrendo i dati del paniere principale a ridosso della chiusura, sebbene alcuni titoli dell’advisory abbiano recuperato terreno, salta all’occhio la perdita di oltre il 4% di Intesa Sanpaolo, capogruppo di Fideuram. Pesanti anche Banca Mediolanum -2,47%, Banca Generali – 2,02% e Azimut -1,96%. FinecoBank, dopo una mattinata complicata al pari delle altre, ha recuperato nel pomeriggio riportandosi a ridosso della parità (-0,59 per cento).
Una situazione figlia di mercati spaventati da una possibile accelerazione della pandemia, in seguito alla diffusione di una variante più contagiosa del virus (la variante inglese, per l’appunto). L’Italia si è affrettata a chiudere i voli da Londra e in sede europea si parla di una riunione d’urgenza. Nel corso del pomeriggio, la Borsa italiana ha mitigato parzialmente il ribasso (intorno al 3%) con la notizia del via libera di Ema al vaccino Pfizer-Biontech. Oltre a questo, gran parte della comunità scientifica ha garantito che l’efficacia dei vaccini non sia in discussione nonostante la variante inglese.