Vi riportiamo di seguito un comunicato a firma Federpromm-Uiltucs che prende posizione in merito alle recenti vicessitudini elettorali della Fondazione Enasarco.
Dopo le querelle elettorale conclusasi a fine anno 2020 che ha visto la discesa in campo di tutte le forze in competizione tra loro per accaparrarsi il maggior numero degli agenti-elettori (delegati) per determinare la nuova governance della Fondazione Enasarco, visto il suo interessante patrimonio – oltre otto miliardi di euro con prevalenza della componente mobiliare – appetibile per alcune organizzazioni di tendenza , nonché gli scenari alquanto pietosi a cui si sta assistendo in questi giorni scaturiti dall’esito del voto per la elezione della compagine del nuovo C.d.A della seconda Cassa di previdenza italiana, dimostrano – afferma Marucci della Federpromm-Uiltucs – come in realtà vi sia una logica di fondo legata più ad interessi corporativi che a sviluppare una chiara strategia politica volta a risolvere i veri problemi previdenziali e del welfare di tutti gli agenti iscritti alla stessa Fondazione.
Vi sono elementi, sostiene lo stesso Marucci, già delegato Uiltucs dell’ assemblea, di natura sostanziali, strutturali, di natura storica, di sostenibilità, organizzativa e di effettiva rappresentanza che vanno inquadrati alla luce delle effettive capacità di esponenti che abbiano e sappiano affrontare in un quadro dinamico e di interrelazione organica la complessità delle singole variabili che sono oggetto di attenzione di tutti gli oltre 220mila agenti iscritti. Dalla complessa posizione dei silenti alle questioni della gestione del patrimonio immobiliare e della sua redditività correlata alle razionali scelte sugli investimenti del patrimonio mobiliare; dalle prestazioni previdenziali ritenute estremamente basse per gli obblighi e durata dei versamenti, a quelle assistenziali con maggiori tutele a favore degli iscritti.
Occorre – precisa lo stesso Marucci -fare anche chiarezza, per una obiettiva quanto necessaria analisi politica dei fatti, in merito al comportamento assunto da alcuni esponenti della lista “Enasarco Libera” che in violazione di un accordo unitario tra varie componenti associative della stessa lista hanno, a risultato raggiunto, cambiato casacca – in “treachery” ad un codice etico, deontologico e di comportamento della professione – verso aggregazioni oggi che si lamentano essere stati penalizzati.
In definitiva – conclude Marucci – non è che con le carte bollate si risolvono i problemi della futura gestione politica di Enasarco ma solo attraverso una matura e consapevole partecipazione di tutti gli shareholders e con una classe dirigente che ne sia all’altezza sulle scelte decisionali da assumere sia a breve. medio e lungo termine, per far si che la stessa Cassa non subisca un destino che tutti gli iscritti non vogliono.