Risparmio gestito: nel 2020 il Covid si mangia metà degli afflussi, ma i fondi sorridono

Si è conclusa con i dati di dicembre la conta degli apporti annuali netti per il sistema recensito da Assogestioni. Il mondo del risparmio gestito, dopo un periodo di oggettiva difficoltà durante la prima ondata pandemica, è riuscito a rialzare la testa nella seconda parte dell’anno; tuttavia la conta netta della raccolta ha accusato il colpo del Covid, trovandosi più che dimezzata rispetto ai fasti del 2019. Ma andiamo con ordine.

Il mese di dicembre mostra deflussi netti pari 15,4 miliardi, ma il dato non deve trarre in inganno. Trattasi infatti di un numero influenzato dai 25 miliardi col segno meno relativi alle gestioni di portafoglio istituzionali di Generali. Nel dettaglio tale dato non rappresenta un reale deflusso sui fondi gestiti dal leone di Trieste, ma è determinato da un’operazione di semplificazione amministrativa del servizio di gestione del portafoglio di un cliente istituzionale. Tale operazione ha portato all’esclusione dal perimetro analizzato da Assogestioni di quote di fondi riservati, istituiti da terzi, che in precedenza erano inclusi all’interno di mandati assicurativi gestiti da Generali Insurance Asset Management SpA Società di gestione del risparmio (GIAM). GIAM continua ad agire come gestore delegato di circa il 90% degli stessi fondi per conto del cliente. Poiché la componente di fondi riservati in subdelega a GIAM era già conteggiata nel patrimonio gestito, per ragioni di reporting e onde evitare un “double counting”, l’operazione influisce con segno negativo una-tantum sui dati mensili di dicembre, mentre su base annua il patrimonio effettivo gestito da GIAM evidenzia un trend positivo.

Alla luce di quanto detto, epurando il dato netto dai sopracitati “falsi deflussi”, la raccolta netta del mese è di oltre 9,6 miliardi, con il cumulato da inizio anno che tocca così quota 33 miliardi circa, cioè il 55% in meno rispetto agli oltre 73 miliardi del 2019. C’è però un dato importante da sottolineare: confrontando la distribuzione degli apporti tra i due anni notiamo che i fondi aperti nel 2020 hanno raccolto addirittura cinque volte tanto rispetto a quanto fanno nel 2019, passando da 3,7 miliardi e oltre 18,8 miliardi. Un risultato che probabilmente ha beneficiato del lavoro incredibile delle reti e dei consulenti finanziari.

Spostando la nostra analisi sul fronte societario, nel mese di dicembre la fa da padrone il gruppo Poste Italiane con 3,2 miliardi di afflussi netti, seguito dal gruppo Intesa Sanpaolo con 2,3 miliardi e da Morgan Stanly con oltre 675 milioni.

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